sabato 23 Novembre 2024,

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Sicurezza: piano taglia uffici ps, sindacati insorgono

scritto da Redazione
Sicurezza: piano taglia uffici ps, sindacati insorgono

Il Dipartimento di Pubblica sicurezza la chiama razionalizzazione dei presidi sul territorio, i sindacati di polizia traducono con “chiusura selvaggia di centinaia di uffici“. Il piano che rivisita la presenza delle forze dell’ordine è stato presentato dal vicecapo della polizia, Alessandro Marangoni, alle organizzazioni di categoria: si parla della chiusura di una dozzina di commissariati; della cancellazione delle squadre nautiche (circa 500 unità di personale), di una ventina di presidi della Stradale e di una trentina di quelli della Polfer; via anche la maggior parte delle sezioni della polizia postale, per lasciare aperte solo quelle dove sono presenti le Corti d’Appello; sforbiciata anche alle scuole per lasciare soltanto tre maxi poli dedicati alla formazione di base degli agenti.   Il capo della Polizia, Alessandro Pansa, l’aveva detto un paio di mesi fa: in pochi anni i poliziotti sono diminuiti di 15mila unità (sono 95mila in totale) e dunque “attraverso meccanismi di ottimizzazione delle risorse ed efficientamento della macchina organizzativa cercheremo di rendere meno basso il livello di sicurezza“.
La parola chiave è razionalizzazione: promuovendo sinergie tra i presidi territoriali delle diverse forze di polizia si punta a sfruttare al meglio le risorse presenti, evitando duplicazioni: ad esempio, si può chiudere il commissariato di polizia in un territorio dove è già presente una compagnia di carabinieri. Due le direttrici: una interna alla polizia di Stato che prevede una revisione dei presidi delle quattro specialità (Stradale, Ferroviaria, Postale e Frontiera), l’altra è concertata con il Comando generale dei carabinieri e porta ad una rivisitazione dei presidi sul territorio. Il progetto è stato inviato a questori e prefetti che dovranno dare un parere entro la prima metà di marzo.
I sindacati non hanno gradito e si sono messi sul piede di guerra, al grido “giù le mani dalla sicurezza dei cittadini e dai diritti dei poliziotti“. “Siamo stati informati – lamentano in una nota congiunta Siulp, Sap, Siap, Anfp, Silp-Cgil, Ugl Pds, Coisp, Consap e Uil Polizia – solo dopo che era già stata predisposta una blindata volontà di procedere” ad una “chiusura selvaggia dei presidi“. Ed il progetto “non fa alcun riferimento a come poter garantire il territorio e la sicurezza dei cittadini in quei luoghi (e sono tanti) nei quali verranno soppressi i presidi; non tiene conto delle aspettative del personale; non esiste una volontà di chiarire come e a favore di chi verranno utilizzate le centinaia di milioni di euro di risparmio“. La ‘grana’ attende ora sulla scrivania del nuovo ministro dell’Interno.

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