«Non abbiamo mai voluto essere profeti in patria ma sulla fragilità del bilancio regionale le nostre preoccupazioni risultano essere tutt’altro che infondate. L’unica cosa che il bilancio, approvato dal presidente Zingaretti, ha prodotto sono la censura della Corte dei Conti e gli ulteriori aumenti ai danni dei cittadini come quelli dell’Irpef. A dimostrarlo l’articolo de Il Sole 24Ore che evidenzia, ancora una volta, che il disavanzo effettivo 2012 della Regione Lazio si aggira sulla cifra record di 6,5 miliardi di euro, una cifra che manda fuori rotta anche il preventivo 2013 e richiede nuove coperture. Coperture non facili da trovare, come sottolinea la Corte dei Conti, perché il Lazio vive con un’anticipazione di cassa «strutturale e connaturata alla situazione finanziaria della Regione» e nemmeno la maxi-cura fiscale che si prospetta dall’anno prossimo offre la certezza di riuscire nell’impresa. La Corte dei conti, nella delibera 243/2013 diffusa dalla sezione regionale di controllo chiede alla Pisana di riscrivere il bilancio 2013 per coprire il «rosso» reale, e di verificare «l’effettiva sostenibilità dell’indebitamento» e le prospettive degli equilibri dei conti. Zingaretti non può applicare al bilancio concetti propri solo della finanza creativa. Ha il dovere, confrontandosi in aula con il consiglio, di spiegare quali siano le strategie che intende applicare per ridurre il debito e per uscire dalla logica di conti che si mantengono in equilibrio, tra l’altro precario, solo grazie alle anticipazioni di cassa. E siamo preoccupati del fatto che, nonostante conosca la drammatica situazione delle casse dell’Ente, continui a investire risorse per incarichi esterni. Ci auguriamo che Zingaretti si assuma la responsabilità di quanto sta accadendo con la redazione di un documento economico che parta dalla situazione reale dei conti della Regione e non sia fondato sul “gioco delle tre carte”. Ma soprattutto speriamo che venga in aula per discutere del metodo che intende applicare per risanare le casse di un Ente che di questo passo rischia la debacle”.