“Mi considero insoddisfatto per la risposta data dall’assessore Sartore in merito alla mia interrogazione urgente sull’ordinanza dell’Asl di Latina che dispone la chiusura dei punti di assistenza territoriale (ex PPI) nelle ore notturne. Una risposta che di fatto avalla la scelta dell’azienda sanitaria.
Se un’emergenza va affrontata, lo si deve fare con personale nuovo. Bisogna aumentare l’offerta sanitaria con più medici ed infermieri. Ci risulta che da parte dei Comuni interessati non c’è stato alcun parere favorevole alla disposizione dell’Asl di Latina.
Anzi, la chiusura dei Pat nelle ore notturne peraltro ha provocato un’inevitabile dura reazione da parte dei sindaci di Cori, Sezze, Sabaudia, Gaeta e Minturno che hanno chiesto al direttore generale dell’Asl di rivedere la propria posizione.
La scelta del manager Casati è andata nella direzione opposta rispetto a quella necessaria. L’obiettivo dovrebbe essere quello di aumentare l’offerta sanitaria territoriale, a cominciare dal potenziamento del personale nelle nostre strutture. La fase emergenziale che stiamo vivendo dovrebbe indurre i vertici dell’azienda sanitaria a chiedere un incremento di medici ed infermieri nelle strutture ospedaliere e territoriali. Invece con questa disposizione di fatto la prima conseguenza sarà quella di sguarnire i servizi.
L’andamento crescente dei contagi e il peggioramento del quadro clinico degli attuali positivi rischia di penalizzare oltremodo soprattutto i territori più periferici che restano senza i servizi primari. Ribadisco la necessità di rivedere una scelta sbagliata, fortemente ingiusta e che va a discapito dei cittadini di alcuni importanti Comuni della provincia di Latina”.
Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare