“Zingaretti annuncia la vendita, tramite asta on line, del patrimonio della Regione Lazio. Grande enfasi, moltissime aspettative che si riducono ad un avviso contenente un paio di appartamenti in località Salita del Grillo a Roma. Come ogni slogan anche questo denota la straordinaria attitudine di Zingaretti a fare di un sassolino una montagna. Peccato che gli effetti che dovrebbero derivare da questa vendita straordinaria del patrimonio della Regione Lazio siano lontanissimi dall’enfasi delle aspettative create. Dopo oltre due anni, dopo il monitoraggio del patrimonio immobiliare della Regione Lazio. Dopo le delibere per procedere alla sua alienazione, che ammonterebbe in totale, stando alle previsioni, a circa 400milioni di euro quanto è stato prodotto è niente. Vorremmo sapere da Zingaretti come intende risanare le lacune croniche e strutturali del bilancio in questo modo. Come intende raggiungere il pareggio di bilancio, ancorato in parte anche alle entrate derivanti dalla vendita del patrimonio regionale, se siamo fermi all’anno zero e i tempi di pubblicazione delle aste sono questi. Vorremmo sapere, ad esempio, perché non ha ancora provveduto a mettere in vendita il patrimonio trasferito dall’Opera nazionale combattenti che tanto interesse suscita in associazioni ed Enti e che oggi giace nell’incuria, abbandonato a se stesso. Penso a quei relitti di terreno lungo le strade nelle nostre province che più volte i cittadini e le imprese hanno dimostrato di voler acquistare ma che restano bloccati in un elenco che appare sempre di più un necrologio. Queste operazioni dovrebbero rispondere al fabbisogno dei cittadini, generare pronta cassa, dovrebbero contribuire a risanare il bilancio regionale ma come al solito Zingaretti alla politica economica preferisce quella del battitore di annunci. Di questo passo, e con il mercato immobiliare al ribasso causa crisi, a Zingaretti resterà da vendere solo il fondo del barile che per possibili acquirenti non ha grande appeal”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.