“La scelta del sindaco di Cori di intraprendere una battaglia senza confine per contrastare l’apertura di nuove cave sul territorio non può che far sorridere. E lo diciamo con una certa ironia causata dalla mancanza di coerenza nelle ragioni che lo stesso sindaco Conti ha avanzato per supportare quella che, al di là delle chiacchiere, non è altro che una suddivisione tra figli e figliastri. Il sindaco ha cercato di sostenere la sua opposizione alla realizzazione di nuove cave, ed in particolare a quella che dovrebbe nascere in località Monte Maiurro, spiegando che “la Regione Lazio negli ultimi tempi ha autorizzato nei pressi del nostro territorio (Rocca Massima) e nel territorio di Cori l’apertura di due nuove cave contrariamente al parere negativo del Comune di Cori. Ciò significa che tra qualche anno potremo trovarci un larghissimo buco aperto tra Cori e Giulianello con grave danno al paesaggio”. Non per essere puntigliosi ma questa rivendicazione il sindaco Conti la doveva rivolgere al suo collega di partito e presidente della Regione Lazio Zingaretti che non ha preso in considerazione il parere negativo del Comune di Cori, tra l’altro l’unico con questa posizione in conferenza dei servizi, sulla apertura di nuove cave procedendo a dare le autorizzazioni. Non è giusto da parte di un amministratore, e soprattutto non è corretto per chi rappresenta una istituzione, farlo pesare agli imprenditori che investono sul territorio nonostante la crisi, creando posti di lavoro e contribuendo ad incrementare l’indotto. Non si comprende poi la bandiera ambientalista che il sindaco Conti sventola a targhe alterne per un sito che, come riportato dalla determinazione regionale di autorizzazione, ha ottenuto il parere favorevole di tutti gli Enti preposti. Se le cave sono un danno per il patrimonio naturalistico, alle tipicità agricole e paesistiche e al patrimonio culturale di Cori, lo è allo stesso modo l’ampliamento di quella esistente. O forse il danno, qualora realmente ci fosse, causato dalla società operativa da oltre trent’anni è meno gravoso di quello connesso all’apertura di nuovi siti? Perchè la stessa solerzia a ricorrere al Tar, a revocare la autorizzazioni, il sindaco non la mette per verificare che tutte le attività di estrazione in essere siano compatibili con la tenuta ambientale del territorio? Inoltre al sindaco di Cori sono sfuggite le autorizzazione concesse, dal suo Comune, alla società che intende realizzare la cava in zona Monte Maiurro. Per parte nostra non intendiamo fare alcuna difesa d’ufficio per questa o quella società ma una battaglia di principio sì. Il sindaco Conti è legittimato nelle sue azioni e non mettiamo in dubbio che in qualche modo sia riuscito a convincersi anche della bontà delle stesse ma ci auguriamo che rifletta su quanto sta accadendo e perlomeno la smetta di usare due pesi e due misure. Perché di questo passo il danno vero lo sta causando lui al territorio senza riuscire neanche a nobilitare le proprie azioni”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.