“Il boom di contagi nella nostra regione sta iniziando a mettere a dura prova la tenuta del sistema sanitario. Non siamo al livello di emergenza assoluta ma ci sono segnali preoccupanti. Reparti intasati e ambulanze bloccate per ore nei parcheggi degli ospedali. L’imbuto causato dall’impennata di malati di coronavirus sta rallentando le operazioni sanitarie ed anche il servizio del 118. Ieri a Roma alle ore 14 su 150 ambulanze in servizio, 42 erano ferme perché medici e infermieri stavano visitando a bordo. Cinque erano parcheggiate al Casilino, 8 al Sandro Pertini, 4 al Policlinico Umberto I. Situazione analoga a Latina, dove sempre ieri presso l’ospedale Santa Maria Goretti sostavano una dozzina di ambulanze con persone positive a bordo, aumentate col trascorrere delle ore davanti alla rampa dell’accesso secondario del Pronto Soccorso. In particolare a Latina l’organizzazione dell’emergenza sanitaria appare superficiale. Tanto che, non noi, ma i giornali locali hanno riportato la notizia di un ospedale al collasso, scattando una fotografia esatta della situazione e denunciando le criticità esistenti. Sappiamo che in questi casi le ambulanze non possono scaricare il paziente a bordo e neppure ripartire per mettersi a disposizione di altri servizi o delle urgenze. Purtroppo restano ferme per ore, con la conseguenza che con i mezzi costretti ai box, il territorio di fatto rimane scoperto. Sollecito l’amministrazione regionale ad intervenire quanto prima per fare uno scatto in avanti, in termini di programmazione. Occorre ovviamente procedere con una riorganizzazione della rete ospedaliera che consenta il rispetto dei protocolli Covid, in modo da mettere al sicuro pazienti contagiati dal virus, gli altri ammalati e lo stesso personale sanitario, spesso costretto ad andare in trincea con poche unità e mezzi inadeguati. Ma parallelamente è necessario insistere sul potenziamento della sanità territoriale, fondamentale per non sguarnire i servizi in questa attuale fase di pandemia. Lo ripeto, rafforzare e non depotenziare i presidi territoriali che rappresentano, per esempio nel caso dei Pat, una cerniera indispensabile tra l’ospedale e la gestione della emergenza. L’obiettivo dovrebbe essere quello di aumentare e non ridurre l’offerta sanitaria, ed in questo senso diventa sempre più urgente un incremento deciso del personale medico ed infermieristico delle nostre strutture oltreché del numero di posti letto”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare