Ho partecipato in modo convinto, come uomo del Golfo di Gaeta, all’inaugurazione dello Yacht Med Festival che, con la sua dimensione internazionale, è la nostra porta sul mediterraneo. E’ questo il senso dell’evento che ha consentito alla nostra provincia di riappropriarsi della cultura del suo mare riscoprendo le radici profonde di quella che è la patria di Caboto. A dimostrarlo i numeri. Lo Yacht Med Festival di Gaeta con oltre 200 mila visitatori, 28 mila operatori coinvolti e 16 milioni di euro di indotto stimato solo nella scorsa edizione, è diventato la testimonianza non di un passato glorioso di cui dobbiamo vantarci ma di un futuro di sviluppo. Per questo Gaeta per la durata di questo evento è il riferimento del mediterraneo e di quanto nella prospettiva mediterranea la nostra provincia e il nostro Paese possono trovare una nuova dimensione di crescita. Questa manifestazione è il cuore che racchiude non solo la produzione di barche ma anche le esperienze nella pesca, nell’artigianato, nei prodotti di eccellenza e qualità, della logistica portuale, della apertura alle economie di questo bacino che resta il perno propulsivo dell’economia nella consapevolezza di essere un mare che unisce e non divide. Lo Yacht Med Festival è l’idea che lo sviluppo sta nell’aprirsi al mondo e non nell’escludersi da esso. Le imprese pontine trovano a Gaeta un momento di sintesi di percorsi di crescita forse troppo spesso isolati. La funzione degli operatori pubblici è quella di far condividere queste esperienze senza sostituirsi, senza soffocare, ma accompagnando. Oggi anche nell’economia del mare non dobbiamo nascondere le difficoltà. La crisi della nautica, quella dell’industria alimentare, qui è in corso la vertenza della Panapesca, accanto alle quali però ci sono segnali evidenti di fiducia e di una vivacità imprenditoriale che come istituzioni dobbiamo favorire. Lo Yacht Med Festival ha avuto un grande merito, si è presentato al mondo con una logica globale, senza timori. E la dimensione provinciale è la prova di una maturità di sistema che abbiamo il dovere di incentivare. Questa manifestazione colloca la nostra provincia sul palcoscenico europeo in un’ottica di produttività determinante per il rilancio economico del Lazio e dell’Italia. Continueremo ad essere presenti sul territorio come istituzioni, al fianco delle imprese, per sostenere la competitività di questo comparto che resta la strada maestra su cui incanalare lo sviluppo. Questo evento deve essere uno dei perni che ci consente di rafforzare il nostro senso di appartenenza e di comunità. Il golfo di Gaeta, dalla costa all’entroterra, rappresenta un unicum, una comunità di oltre centomila abitanti che solo se resta compatta, rafforzando la propria identità senza distinzione, riuscirà a crescere in sintonia sia sul piano economico che sociale”.