“Il grado di attenzione che questa Regione ha ed ha sempre avuto nei confronti dei cittadini e dei lavoratori in generale, e del Cup regionale in particolare, è dimostrata dalla assenza in consiglio regionale del presidente Zingaretti e della sua giunta, fatta eccezione per l’assessore alla sanità D’Amato lasciato da solo a presidiare l’aula e dell’assessore al lavoro Di Berardino arrivato in calcio d’angolo. Zingaretti evidentemente ha ritenuto più importante fare campagna elettorale per la sua candidatura alla segreteria nazionale del Pd, che dare ascolto e risposte concrete a centinaia e centinaia di persone, lavoratori Cup, che oggi sono qui e chiedono una soluzione rapida e concreta alle vergognose condizioni a cui, l’affidamento della nuova gara d’appalto, li sottopone, tra tagli al salario e demansionamenti, comportando una vera e propria umiliazione e privazione della propria dignità. Oggi su questi lavoratori stiamo facendo pesare gli esiti di una gara, al massimo ribasso, che è partita male, come avevamo evidenziato già nel 2015 e come avevano sottolineato anche i sindacati, ed è finita peggio. Ma quegli appelli a cambiare rotta sono caduti nel vuoto, scalzati da quell’arroganza che porta chi governa questa Regione ad andare avanti per la propria strada a prescindere dai risultati negativi che le scelte messe in campo avranno sui cittadini e sui lavoratori. Quando si parla di sanità la superficialità non è e non può essere consentita. Quando si parla di sanità l’unico obiettivo che dobbiamo raggiungere è quello di dare servizi di qualità che mettano al centro i cittadini e le loro esigenze. Questo, purtroppo, nonostante i nostri mille appelli in questa Regione non avviene. I cittadini sono trattati come pacchi postali, lo stiamo verificando anche in questi giorni in commissione sanità analizzando il servizio dei trasporti disabili nel Lazio, sia come utenti che come lavoratori. La vicenda dei lavoratori del Cup va risolta ora, oggi con atti concreti non con ordini del giorno ipotetici che non servono a nessuno se non alla maggioranza per lavarsi la coscienza. Dobbiamo delle risposte a questi lavoratori che vedono minato il loro futuro, il loro lavoro, la stabilità della loro famiglia. Ci batteremo sino alla fine e senza tentennamenti affinchè queste risposte arrivino e siano contenute in atti amministrativi chiari e non interpretabili”.
Lo dichiara in una nota il presidente della commissione regionale sanità, Giuseppe Simeone