“L’ultima indagine della Cna Roma sul credito erogato dalle banche alle imprese della Capitale e del Lazio denota lo stato di sofferenza delle imprese che non riescono a presentare le domande per ottenere l’accesso al credito. Secondo questa ricerca, analizzando le domande di garanzia presentate al Fondo Centrale di garanzia dal 17 marzo al 20 maggio, relative ai 25.000 euro garantiti al 100% dallo Stato, le imprese di Roma e del Lazio sono al quint’ultimo posto nella speciale classifica dei prestiti, con il 4,13% dei finanziamenti. L’importo medio finanziato è pari a 20.860 euro. In due mesi sono state presentate solo 27.000 domande per i 25.000 euro del Dl Liquidità. Questo dato evidenzia le grandi difficoltà delle piccole imprese nel rapporto con le banche. E’ evidente che sono ancora troppo poche le imprese in grado di accedere al credito con le condizioni stabilite dal Dl Liquidità e la mancanza di risorse può provocare un vero e proprio tracollo del comparto produttivo del territorio di Roma e del Lazio.
Eppure sarebbe bastato poco, concedere magari anche solo un 30% di finanziamenti alle imprese a fondo perduto per dare un po’ di ossigeno vero al nostro sistema produttivo.
I numeri reali delineano un unico quadro mortificante della nostra realtà regionale. Queste indagini scattano una fotografia esatta della disperazione dei nostri cittadini che pur di sopravvivere accettano di indebitarsi ulteriormente.
Mi domando, non avevamo forse ragione noi di Forza Italia quando affermavamo in tempi non sospetti che la conseguenza vera del decreto sarebbe stata quella di aumentare la disponibilità degli istituti di credito e non delle nostre imprese? A chi giova vedere le aziende indebitarsi ancora di più? Non era il caso di aiutare gli imprenditori e le partite Iva immettendo subito liquidità vera attraverso i contributi a fondo perduto e abbassando le tasse?
La verità è che il decreto si è rivelato uno ‘shock’ vero, ma in termini negativi per il sistema produttivo della nostra regione. E i numeri sembrano testimoniarlo”.
Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare