La crisi economica che ha investito il Paese e il Lazio deve essere arginata. I dati di Confcommercio in merito non sono incoraggianti. Il Pil a Latinae provincia nel periodo 2011-2012 raggiunge quota -3,9%. La disoccupazione sale, le imprese chiudono a ritmo inesorabile. Di fronte a tutto questo l’immobilismo non è concesso. La parola d’ordine è per tutti creare nuovi posti di lavoro. Tutti sembrano avere la ricetta magica. Ma non si possono “vendere” false speranze. Si deve agire e per farlo servono idee e progetti di rilancio. Nel senso che per creare lavoro chi sceglie di rappresentare i cittadini deve lavorare e cercare di cogliere le opportunità, non cavalcare le paure. Per creare lavoro occorre che il sistema funzioni. Ho lavorato per anni per la Provincia di Latina, questo Ente ha sempre pagato nei termini previste le imprese che lavoravano per noi. Perchè dietro c’era il rispetto per chi lavorava, per gli imprenditori e per i lavoratori. Vado in Regione per lavorare affinchè questa cultura diventi la cultura della Regione che vogliamo costruire in cui le pubbliche amministrazioni rispettino gli impegni assunti. La politica assistenzialista ha dimostrato di essere inefficace. Lo stesso territorio pontino è attraversato da un numero sempre maggiore di aziende che chiudono e di persone che si vedono private del proprio futuro. Creare lavoro significa tornare ad innovare, a non aver paura di sostenere chi ha idee. Questo si può fare, questo abbiamo fatto come Pdl dove abbiamo governato, questo faremo in Regione. La demagogia elettorale, che sta prendendo il sopravvento in questi giorni, porta a dipingere di rosa anche il nero della notte. So bene che è notte, noi vogliamo fare un buon impianto elettrico per dare luce. Il lavoro si crea tornando a logiche di verità: non vanno nascosti i conti della Regione e vanno messe in campo tutte le risorse che ci sono. Puntiamo alle nuove tecnologie, alla ricerca, alle eccellenze che abbiamo e non riusciamo a sfruttare. Puntiamo ad investimenti certi sulla scuola e nella formazione consapevoli che il capitale umano è la prima e fondamentale ricchezza di una comunità. Vogliamo eliminare gli sprechi della spesa pubblica inefficiente ed investire sulle imprese che innovano, investono ed esportano perché sono fonte di ricchezza e valorizzare il lavoro a partire dai salari adeguati. Serve lavoro, serve lavoro buono e serve non sprecare il nostro patrimonio che sono i giovani.