“La discussione che si è aperta in consiglio regionale sul “caso Falcognana” ci ha fornito lo spunto per una fondamentale riflessione sulla questione dei rifiuti. Una materia complessa che il consiglio regionale e la giunta Zingaretti hanno il dovere di affrontare nella massima trasparenza e con una assoluta consapevolezza delle esigenze di tutte le province del Lazio. Il tutto assumendosi la responsabilità, non come accaduto con Falcognana, di ogni decisione che viene assunta. I rifiuti hanno bisogno di condivisione sulle scelte, di programmazione, hanno bisogno di larghe intese che possano risolvere le emergenze in modo definitivo e non limitarsi a rincorrerle. Nascondersi non è più possibile né tanto meno consentito. Esiste un piano regionale dei rifiuti che deve essere rivisto e in tempi brevi. Siamo tutti concordi sul fatto che la raccolta differenziata sia la chiave di volta nel processo di gestione dei rifiuti. E proprio su questo tema dobbiamo essere realistici smettendola di nasconderci dietro le parole. La legge impone una raccolta differenziata al 65% come minimo. Noi siamo fermi al 25% con tutti i problemi connessi allo smaltimento. Oggi il 75% del rifiuto è indifferenziato. Il nostro obiettivo è invertire questi numeri. Per farlo è indispensabile rivedere la dotazione impiantistica del Lazio, comprendere quali siano i territori ancora scoperti, provvedere a colmare tutti quei gap per rendere tutte le province autonome nella chiusura dell’intero ciclo dei rifiuti. E farlo in una logica di libero mercato per evitare di passare dalla dittatura delle discariche a quelle degli impianti. In questo modo, non sommando commissioni che controllano altre commissioni possiamo dare risposte reali e credibili ai nostri cittadini. In merito poi alle dichiarazioni del pentito Schiavone è ovvio che destano preoccupazione e bisogna mantenere la guardia molto alta. Ma non dobbiamo cedere all’allarmismo. Sulla discarica di Montello sono stati fatti i rilievi, sono state compiute verifiche su verifiche per accertare la presenza di rifiuti tossici. Il risultato è sempre stato negativo. Questo non significa voler fare finta di nulla o voler nascondere chissà cosa. E’ giusto coinvolgere la Procura della Repubblica di Latina, l’Arpa di Latina, il Noe e tutti gli altri organismi che sono deputati al controllo ad effettuare tutte le analisi necessarie a garantire la salute e la sicurezza dei cittadini. Ma il nostro compito, come politici ed istituzioni, è andare avanti e trovare gli strumenti per chiudere sui territori l’intero ciclo dei rifiuti in modo trasparente ed efficace. Solo così si eviteranno situazioni analoghe e strumentalizzazioni da parte di chiunque”.