«Lo scandalo dei rifiuti, il monopolio delle discariche, i livelli di differenziata al di sotto di quanto previsto dalla legge, l’inadempienza a quanto imposto dalla Comunità europea, lo stato di costante emergenza sono solo il frutto dell’incapacità, che ha contraddistinto gli amministratori della Regione Lazio in questi anni, di programmare e scegliere. Lo scandalo di oggi è figlio dell’assenza di una politica capace di scardinare un sistema che si è concentrato solo sul mantenimento e il consolidamento del monopolio delle discariche. Oggi, senza entrare nel merito delle procedure giudiziarie che sono certo faranno luce su eventuali responsabilità, il perdurare dell’incertezza nel settore dei rifiuti è legata all’assenza di un piano regionale in grado di dotare i territori degli strumenti adeguati a far fronte all’emergenza. Emergenza che non può essere affrontata, come accaduto sinora, con l’apertura di nuove discariche o l’ampliamento di quelle esistenti. Serve una seria programmazione, che faccia leva sugli ambiti ottimali, sia incentrata sull’innovazione, che si basi su bandi che rispettano la normativa europea e siano imperniati sulla libera concorrenza e aperti al mercato internazionale. Per queste ragioni ho scritto al presidente Zingaretti e all’assessore Civita perché la definizione del piano regionale dei rifiuti avvenga nel più brave tempo possibile e soprattutto in un’ottica capace di superare ogni diatriba ideologica nell’interesse delle comunità.
Ho chiesto al presidente Zingaretti di attualizzare il piano recependo, non a parole ma nei fatti, le istanze dei territori che come la provincia di Latina vogliono cambiare l’intero settore dei rifiuti, abolendo una volta per tutte i privilegi economici di qualcuno nell’interesse di tutti, dotando i territori della possibilità di chiudere nell’ambito di produzione il ciclo integrato dei rifiuti scegliendo la tecnologia migliore con procedure trasparenti ed efficaci, capaci di abolire i monopoli e di garantire il controllo dei processi. Solo in questo modo, con scelte politiche serie e trasparenti, quel filo che sembra aver tenuto sotto scacco la politica a beneficio del sistema Cerroni potrà essere spezzato davvero. In questi anni la Regione Lazio ha alzato vere e proprie barricate verso chi, come la Provincia di Latina, ha più volte cercato un dialogo con la Regione per risolvere in modo concreto, trasparente ed efficiente il nodo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti sul proprio territorio.
Nel 2008 la Provincia di Latina ha emanato un bando di gara, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Comunità Europea il 2 dicembre 2008, avente ad oggetto la “Progettazione, costruzione e gestione degli impianti per il ciclo integrato di smaltimento dei rifiuti urbani della Provincia di Latina“. E la Regione? Di fronte ad una soluzione che avrebbe risposto ai criteri di autonomia, trasparenza ed efficienza ha risposto con un ricorso al Tar esplicitando la scelta di privare un territorio di quella autonomia decisionale che avrebbe messo a rischio il potere delle cosiddette lobby dei rifiuti. In un momento in cui chi, come l’ex governatore del Lazio Piero Marrazzo, oggi si affanna a prendere le distanze da quanto sta accadendo non posso che esprimere il grande rammarico per una politica che aveva, ed ha, il dovere e il potere di bloccare queste speculazioni. Lo stesso rammarico da cui non esula l’immobilismo della ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini che alcun atto ha posto in essere per invertire la rotta e spezzare questo sistema che ha mostrato tutti i limiti della politica. Non doveva essere la magistratura, doveva essere la politica, l’amministrazione regionale, a correggere quella miopia con la quale molti evidentemente si sono illusi di far sparire i cumuli d’immondizia prendendo e perdendo tempo, agevolando il consolidamento di lobby che si sono arricchite sulle spalle dei cittadini. Mi auguro che il presidente Zingaretti e questa amministrazione regionale siano in grado di dimostrare che il settore dei rifiuti può essere gestito al di fuori di logiche di potere con l’unica finalità di rompere il monopolio delle discariche, consentire ai territori di chiudere il ciclo dei rifiuti nell’ambito di produzione, in modo trasparente ed efficiente arrivando alla risoluzione dell’emergenza con atti concreti e calibrati sulle effettive, quanto diversificate, esigenze dei territori». Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Simeone.
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