«Zingaretti e la sua giunta credo che dal lavoro svolto in questi giorni in consiglio regionale possano prendere atto della disponibilità al confronto sulle proposte così come dell’irremovibilità sui principi che sono alla base dell’agire politico, legislativo ed amministrativo che ci contraddistinguono. L’approvazione della proposta di legge 90 dopo oltre una settimana di discussione, anche molto intensa, in consiglio è un successo per noi. Con il voto favorevole abbiamo dimostrato che il nostro unico scopo era quello di vedere approvata una legge che puntasse alla riorganizzazione delle società regionali mantenendo però fermo il ruolo di indirizzo, programmazione e controllo da parte del consiglio, della sua maggioranza e della opposizione. La razionalizzazione delle società e il taglio delle poltrone è, ed era, condivisa da tutti. E questo passaggio, nonostante i tanti tentativi di strumentalizzazione, non la abbiamo mai messa in discussione. Si era tentato, con il primo testo proposto dalla giunta, di esautorare l’aula e i suoi rappresentanti dall’esercizio di quel potere che gli deriva direttamente dai cittadini attraverso il voto. Siamo riusciti con un lavoro costante e con la determinazione che ci contraddistingue, nel metodo e nel modo di fare politica, ad apportare quelle modifiche che rendono come previsto il consiglio protagonista delle scelte che questa Regione deciderà di fare nell’interesse dei cittadini per arrivare ad una razionalizzazione che sia produttiva nei servizi ed efficace nel risparmio. Le deleghe in bianco non ci piacciono e non le accetteremo neanche in futuro. La maggioranza ed il presidente Zingaretti spero abbiamo compreso che il consiglio regionale, e tutti i consiglieri al di là delle bandiere, non sono un nemico ma il luogo e i riferimenti con cui avviare sempre un confronto anche serrato che punta a migliorare il lavoro che svolgiamo nell’unico interesse di dare risposte ai cittadini. Ci auguriamo che nei prossimi consigli il presidente Zingaretti non si nascondi come in questa occasione preferendo attacchi strumentali ed esterni ai lavori in aula ma partecipi attivamente ad un percorso che è stato lungo e duro ma mirato a far crescere questa Regione in termini di qualità ed efficienza».