Sulla proposta di legge regionale 269, concernente il “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alla Città metropolitana di Roma Capitale, a Roma Capitale e riallocazione delle funzioni amministrative a livello locale“, nel pomeriggio sono stati ascoltati i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dei corpi della polizia provinciale del Lazio. Ha presieduto i lavori della I commissione, Affari istituzionali, e la IV, Bilancio, riunite in seduta congiunta, il vicepresidente della commissione Bilancio, Simone Lupi (Pd). Al centro dell’attenzione sempre la ricollocazione del personale in “soprannumero“, cioè non legato alle funzioni fondamentali attribuite dalla Delrio a Province e Città metropolitana, sui quali dovrà intervenire la legge regionale. Nel corso dell’audizione l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, e il direttore regionale Risorse umane e sistemi informativi, Alessandro Bacci, sono intervenuti più volte per dare chiarimenti e informazioni. I sindacati chiedono chiarezza su criteri e logiche (Roberta Bernardeschi, Direr), una maggiore valorizzazione del ruolo della Città metropolitana di Roma Capitale (Amedeo Formaggi, Cgil Fp Roma e Lazio), un’attenzione particolare all’associazionismo comunale e al tema delle società partecipate, mancante nella pl 269 (Giulio Ermini, Cgil Roma e Lazio). Maurizio Monaldi (Uni- Cobas) ha posto l’accento sulla confusione che ancora pervade il tema delle deleghe in materia di formazione professionale, mentre Gilberto Gini (Usb) ha rivolto al legislatore un caldo invito a fare attenzione al destino dei lavoratori. “Quando un lavoratore è sbattuto altrove, non è mai una bella cosa“, ha sottolineato Vittorio Cao, intervenuto in audizione per il Dicapp con Gloria Zappalà. Dello stesso tenore l’intervento di Fabiana Attig (Ugl) secondo la quale la pl 269 non rispetterebbe in principi della Delrio. Nel corso dell’audizione sono stati ascoltati anche Franco Casale (Cib – Unicobas), Giancarlo Cosentino (Cisl Fp Lazio), Angelo Agritti (Uil Fp Roma e Lazio). Sono seguite le audizioni dei rappresentanti dei corpi di polizia provinciale del Lazio.
Laura Serva, vicecomandante della polizia provinciale di Rieti che ha partecipato al bando per entrare nel ministero di Giustizia, ha riferito del clima di incertezza che si respira, in quanto non tutti sanno con esattezza dove saranno collocati.
Per la polizia provinciale di Latina è intervenuto Luigi Miraglia il quale ha riferito che nel corpo dovrebbero restare solo in sei su trentacinque: troppo pochi per un territorio così vasto, ha sottolineato Miraglia.
E proprio a ricordare i compiti della polizia provinciale, soprattutto in materia di tutela ambientale (violazioni in materia di caccia, pesca, rifiuti, scarichi di acque reflue domestiche e simili senza autorizzazione), sono intervenuti Danilo Magliocchetti e il vice comandante del corpo di Frosinone Pietro D’Aguanno i quali hanno lanciato la proposta di un corpo d’area vasta o, in subordine, l’ipotesi di una polizia regionale con specifiche competenze in materia ambientale.
Per la polizia provinciale di Viterbo sono intervenuti il comandante del corpo, Valentino Gaspari, e la dottoressa Maria Ciambella.
Per la Polizia della Città metropolitana di Roma è intervenuto Mario Sette, il quale ha riferito che il Consiglio dell’ente ha recepito il decreto del vice sinadaco metropolitano di Roma Capitale con cui si stabilisce di mantenere tutto il personale del corpo di polizia provinciale (154 unità) “quale personale necessario allo svolgimento delle funzioni fondamentali della Città metropolitana di Roma Capitale“. L’assessore Sartore ha ringraziato la polizia provinciale, “che ci ha dato chiarimenti su molte cose“. Tirando le somme, il personale in soprannumero ammonterebbe a 53 unità in tutta la regione. Le audizioni riprenderanno domani alle ore 11: saranno ascoltati gli altri assessori della Giunta regionale.