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Sperlonga. Bazzano, storia “bizzarra”

scritto da Redazione
Sperlonga. Bazzano, storia “bizzarra”

Guardate queste immagini.
Sono state scattate in località Bazzano pochi giorni fa.
Una racconta i momenti di terrore in seguito ad un brutto incidente avvenuto
tra una moto e una macchina a pochi passi e nonostante l’autovelox.
Malgrado il terribile impatto e l’incredibile volo dei due passeggeri della moto,
fortunatamente non ci sono state gravi conseguenze.
Nel 2009 il Questore di Latina ha definito quel tratto di strada “il punto nero”
della via Flacca, (tra il km 7 e il km 12) a causa del suo elevato tasso di
mortalità.
La seconda foto ritrae cumuli di immondizia indifferenziata e abbandonata
da ignoti, a cielo aperto.
Nella terza immagine l’impatto visivo del parcheggio privato: una grande
lastra di lamiera a due passi dal mare. L’interesse pubblico, al contrario, è
quello di organizzare l’area a salvaguardia anche dell’impatto visivo,
realizzando uno svincolo con un’area parcheggio nei pressi della via Flacca,
salvaguardando l’area naturalistica a ridosso della costa.
“L’emergenza sicurezza sulla strada, quella dell’organizzazione del decoro
pubblico e la salvaguardia dell’ambiente a Bazzano sono tangibili – dichiara
l’Assessore all’Assetto del Territorio Stefano D’Arcangelo -.
Ma dal 2000, e per i seguenti 18 anni, ad oggi, l’interesse pubblico
soccombe all’interesse del privato mettendo a rischio la stessa vita dei
cittadini.
L’intenzione dell’amministrazione comunale è, da 18 anni, quella di risolvere
queste emergenze, come ben emerge dal progetto rimasto chiuso nel
cassetto a causa delle vicende che oggi, per onore di verità e trasparenza nei
confronti dei cittadini, abbiamo ricostruito con l’aiuto del legale del Comune
che ha seguito la vicenda”.
– Bazzano –
OPERAZIONE VERITÀ
2000
Nasce il progetto di riqualificazione dell’area di “Bazzano”
Con il Decreto del Presidente della Giunta Regionale nasce il progetto per la sistemazione e
riqualificazione dell’area di Bazzano, proposto dall’Amministrazione comunale di Sperlonga, e
viene approvato l’Accordo di programma.
2004
Inizia la battaglia del privato contro il progetto pubblico
•IL PERCORSO AMMINISTRATIVO
Nel 2004 il proprietario del terreno interessato dal progetto di riqualificazione dell’area di
Bazzano, Alberto Del Vecchio, impugna, insieme ad altri, l’Approvazione dell’accordo di
programma e gli atti relativi. Del Vecchio sostiene davanti al Tar che il suo interesse debba essere
tutelato e prevalere sull’interesse pubblico del progetto.
Dal suo punto di vista, il Comune non può realizzare un parcheggio pubblico, essendocene già uno
privato.
1° rigetto
Il Tar dichiara inammissibili e in parte infondati i ricorsi del privato.
C’è solo una motivazione che non soddisfa gli amministratori.
Il Tar condivide l’affermazione di Del Vecchio secondo cui la destinazione a parcheggio prevista
dalla variante non è riservata all’ente pubblico.
Per questo motivo l’Amministrazione comunale impugna la sentenza davanti al Consiglio di Stato.
2° rigetto
Il Consiglio di Stato respinge l’appello di Del Vecchio e ribalta la motivazione del Tar.
Scrive: “Al contrario di quanto ritenuto dal Tar, l’ipotesi di una completa sostituibilità
dell’intervento pubblico con l’iniziativa privata non appare condivisibile”.
2009
Alberto Del Vecchio impugna il progetto definitivo
3° rigetto
Il Tar di Latina respinge il ricorso del privato e i motivi aggiunti, con amplissima motivazione.
2011 – Del Vecchio propone altri due ricorsi
Impugna il decreto di esproprio che avrebbe permesso la realizzazione dell’intervento pubblico.
4° rigetto
Nel 2013 il Tar dichiara i due ricorsi del privato inammissibili e infondati e condanna i ricorrenti a
7,5 mila euro di spese.
2014
Del Vecchio chiede la revoca della sentenza
5° rigetto
Il Tar dichiara il ricorso inammissibile e condanna i ricorrenti a 6 mila euro di spese.
2014
Ancora un ricorso
Il privato impugna gli “atti di spoglio violento e clandestino nella messa in esecuzione del decreto
di esproprio” e chiede ti tornare in pieno possesso dei beni di quella che ritiene essere sua
proprietà.
6° rigetto
Il Tar dichiara il ricorso inammissibile e condanna i ricorrenti a 6 mila euro di spese.
2015
La sentenza viene impugnata al Consiglio di Stato
7° rigetto
La quarta sezione del Consiglio di Stato respinge il ricorso.
Il Tribunale amministrativo insomma sancisce per ben 7 volte la correttezza delle procedure
dell’amministrazione comunale e del progetto urbanistico. Tuttavia Alberto Del Vecchio nel 2011
decide di percorrere anche la strada del giudizio penale.
• IL PERCORSO PENALE
2011
Il privato presenta una denuncia
alla Procura della Repubblica e chiede il sequestro dell’intera pratica relativa all’esproprio.
– Il Gip dispone il sequestro preventivo del terreno espropriato.
– L’Amministrazione impugna il sequestro.
– Il Tribunale di Latina respinge il ricorso.
– Il Comune impugna l’ordinanza del tribunale del riesame davanti alla Corte di Cassazione.
– La Suprema Corte di Cassazione accoglie il ricorso del Comune, annulla il decreto di sequestro
preventivo e dispone la restituzione del terreno all’Amministrazione comunale.
2012
Il Tribunale di Latina condanna il Dirigente
dello Sportello Unico per l’edilizia per falso ideologico e abuso d’ufficio.
Il geometra non aveva infatti autorizzato la realizzazione di parcheggi e accessi privati in spiaggia,
chiesta da Del Vecchio nel 2005.
2013
Il Pm chiede un nuovo sequestro.
– L’Amministrazione ricorre al Tribunale del Riesame.
– Il Riesame respinge il ricorso.
– L’Amministrazione ricorre in Cassazione.
2014
Il Gip chiede e dispone il rinvio a giudizio degli indagati.
Di conseguenza il ricorso del Comune in Cassazione viene neutralizzato e la Corte non si pronuncia
in merito.
2015
La Corte d’Appello assolve il Dirigente del Comune perché il fatto non sussiste. I giudici
decidono di pronunciare questa sentenza, tra l’altro, nonostante il reato sia già prescritto, proprio
per definire con chiare motivazioni la vicenda.
•IL RICORSO ALLA REGIONE LAZIO
2013
Del Vecchio comunica alla Regione Lazio il sequestro preventivo
emesso dal Gip di Latina.
– La Regione sospende l’efficacia della determina con cui aveva disposto il finanziamento per la
realizzazione dell’opera pubblica.
– L’Amministrazione comunale ricorre al Tar.
– Il Tar respinge il ricorso.
– L’Amministrazione impugna la sentenza e ricorre al Consiglio di Stato.
– Il giudizio è tuttora in attesa di decisione.
2018
Il 2 maggio la Regione Lazio revoca il finanziamento con una determina.
Pochi giorni dopo il legale di Del Vecchio comunica la determina regionale al Consiglio di Stato,
chiedendo che tragga le sue conclusioni sulla base di quella.
Il 9 luglio l’Amministrazione impugna la determina di revoca davanti al Giudice
amministrativo.
Come si deduce dalla ricostruzione, la procedura del Comune e il progetto
di riqualificazione dell’area di Bazzano (che prevede uno svincolo che
renda la strada finalmente sicura, parcheggi, accessi liberi al mare e aree
verdi e attrezzate) sono perfettamente corretti così come sancito diverse
volte dal Giudice amministrativo e dal giudice della Corte d’Appello in merito
alle responsabilità penali del Dirigente urbanistico.
Qualsiasi sarà la conclusione giudiziaria di questa vicenda nulla potrà
sostituire le sentenze amministrative né revocare il decreto di esproprio.
In sostanza, quando si compirà l’iter giudiziario il Comune rientrerà nella
piena disponibilità dell’area.
Nel frattempo tuttavia sono trascorsi 18 anni. Con il pericolo che incombe
sulla strada e il degrado di un’area che ha urgente bisogno di essere
riqualificata”.
“La Regione Lazio ha una enorme e grave responsabilità in questa vicenda –
prosegue D’Arcangelo -. Ha revocato il finanziamento di un’opera senza
alcun criterio e una valida motivazione. E non lo ha fatto per inadempienza
dell’amministrazione comunale, come sarebbe comprensibile.
Il fatto paradossale poi è che l’individuazione dell’intervento in località
Bazzano come opera pubblica da finanziare non fu effettuato dal Comune di
Sperlonga bensì dalla stessa Regione Lazio!
Nel 2009 infatti il Comune nel partecipare al bando regionale ha proposto ben
7 diversi progetti di intervento da finanziare e fu la Regione a scegliere di
finanziare il progetto di riqualificazione di Bazzano, tra tutti gli altri, proprio per
l’urgente necessità di mettere in sicurezza lo svincolo stradale e sistemare gli
accessi al mare.
L’ente regionale ha commesso un errore clamoroso e deve ripristinare il
finanziamento di un’opera la cui realizzazione è urgente e necessaria.
Non appena si concluderanno gli iter giudiziari e l’area verrà dissequestrata,
perché un sequestro non può durare per sempre, tornerà a disposizione
dell’amministrazione comunale che, entro i 5 anni dovrà mettere in atto
l’esproprio e avviare i lavori.
Questa – conclude l’Assessore – è la storia di una battaglia per la
riqualificazione di una delle più belle aree naturali di Sperlonga, oggi
frequentatissima dai turisti e incapace di fornire i servizi di qualità e sicurezza
che devono essere all’altezza della richiesta.
È anche la storia di un braccio di ferro tra interesse pubblico, fortemente
motivato dalle esigenze di sicurezza, decoro e salvaguardia dell’ambiente,
come sottolineato anche dal Questore di Latina, e interesse privato.
In mezzo c’è il cittadino, la sua sicurezza, il suo diritto di usufruire di accessi
al mare decorosi e dei servizi pubblici liberi connessi”.

Stefano D’Arcangelo
Assessore Comune di Sperlonga

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