Si svolgerà venerdì 6 e sabato 7 luglio nell’Auditorium comunale dell’Antica Chiesa Sanctae Mariae il Premio Grotta di Tiberio 2018, la manifestazione culturale ormai giunta alla ventesima edizione, con il consueto patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e della Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio. Due giorni di incontri altamente culturali divisi come sempre in convegni, musica classica e consegna dei prestigiosi premi.
Per l’occasione abbiamo intervistato l’ideatore e organizzatore della manifestazione, Giacomo Di Raimo.
1. Vent’anni dalla prima edizione del Premio Grotta di Tiberio. Vent’anni anni in cui abbiamo avuto l’opportunità di conoscere i più grandi personaggi italiani che hanno lasciato il segno con le loro attività di ricerca, la loro passione per lo studio, la divulgazione e la loro creatività. Cosa l’ha spinta a realizzare questo evento ormai punta di eccellenza del cartellone culturale a Sperlonga e “dell’intero territorio laziale, fuori di Roma” come affermò nel 2000 Paolo Mauri, allora direttore delle pagine culturali di Repubblica?
• Non è facile rispondere. Sopratutto il grande richiamo a tutto ciò che è cultura che viene dal triplice patrimonio di Sperlonga, archeologico, storico e paesistico. In me trova eco per una particolare formazione personale. Prima di dedicarmi a studiare e a scrivere di diritto, ho coltivato forti interessi nei campi della letteratura, della storia, della filosofia e dell’arte, tradottisi anche in studi universitari, con una grande passione per la comunicazione e la condivisione di questioni culturali.
2. Quali sono gli ambiti culturali su cui si concentra la manifestazione?
• Il progetto iniziale realizzato sino al 2009 prevedeva due manifestazioni distinte: la Settimana culturale e il Premio Grotta di Tiberio, consistente quest’ultima nella sola consegna dei premi mentre la prima finiva per comprendere una serie di iniziative da giugno a settembre, mostre d’arte, concerti, cinema documentario, incontri su temi assai svariati. Il cessare dei finanziamenti di alcuni grandi sponsor esterni e altre ragioni portarono, a partire dal 2010, all’abolizione della Settimana culturale con prosecuzione del solo Premio arricchito da concerti ed incontri cui partecipano i premiati. I settori di attribuzione dei premi sono attualmente l’archeologia, la musica, l’arte e l’architettura, la comunicazione e divulgazione comprensive della storia e del giornalismo.
3. Quest’anno il Premio sarà dedicato a personalità della Storia, dell’Archeologia e della Musica.
Come ha scelto queste aree?
• Il premio per l’archeologia viene attribuito in ogni edizione ed è basilare collegandosi al particolare patrimonio di Sperlonga. Al settore dell’interpretazione musicale si ricorre volentieri perchè consente di arricchire la manifestazione di concerti di grandissimi interpreti. Si è deciso infine di assegnare quest’anno un premio per la storia romana a completamento delle attribuzioni per la divulgazione storica fatte in passato agli storici medioevisti Cardini e Barbero.
4. Enigma e Mito, due termini che presentano i due convegni dell’edizione di quest’anno. Uno per il mondo etrusco, l’altro per Roma. Quanta magia c’è nella storia?
• Archeologia e storia hanno in comune di essere una sfida contro il tempo che tutto travolge e seppellisce, uno scavo paziente dalla superficie alle profondità sommerse con l’ansia di rimanere al di fuori di ciò che realmente avvenne o che espressero in modo non più totalmente comprensibile iscrizioni lapidee o antichi testi storici. La magìa sta nel presentarsi improvviso della scoperta, del risultato imprevedibile.
5. Cosa accadrà nella “Sera di luna piena”?
• Accadrà che la luna non sarà proprio piena ma che il mistero della luna calante accompagnerà le musiche eseguite dal grande pianista Pietro De Maria, giovane accademico di Santa Cecilia, vincitore in passato dei più grandi concorsi internazionali quali il Premio Tchaikowsky a Mosca, il Mendelssohn ad Amburgo e il Geza Anda a Zurigo.
Ecco il programma dell’edizione 2018.
Venerdì 6 luglio alle ore 17.30 – “Fascino ed enigma del mondo etrusco”. Conversazione a più voci.
Presenta Eugenio La Rocca, professore emerito di Archeologia alla “Sapienza” Università di Roma.
Partecipano come relatori Manuela Mari, professore associato di Storia greca all’Università di Cassino sul tema: “Le origini degli etruschi nelle antiche fonti storiche”; Mario Torelli, già professore ordinario di Archeologia all’Università di Perugia su: “L’immaginario del princeps di Tarquinia”.
A seguire la consegna dei premi: per l’archeologia a Mario Torelli; per la divulgazione storica ad Andrea Giardina; per l’interpretazione musicale a Pietro De Maria.
Quest’ultimo, musicista di fama internazionale recentemente nominato accademico di Santa Cecilia, si esibirà al pianoforte nell’ambito di una “Musica per una sera di luna piena” con uno scelto programma di musiche di Bach, Beethoven, Schubert, Tchaikowsky.
Sabato 7 luglio alle ore 17.30 – “Il mito di Roma” Convegno.
Presenta Sandro Amorosino, già professore ordinario alla “Sapienza” Università di Roma. Partecipano Andrea Giardina, professore ordinario di Storia romana alla Scuola Normale Superiore di Pisa sul tema: “L’idea di Roma nel mondo antico”; Francesco Sabatini, presidente emerito dell’Accademia nazionale della Crusca nonché professore emerito dell’Università di Roma Tre su: “Mondialità del latino”; Mario Di Napoli presidente dell’Associazione Mazziniana Italiana su: “La Roma di Mazzini”; Giovanni Belardelli, professore ordinario all’Università di Perugia su “L’immagine di Roma nella storia dell’Italia unita”.