Sul sequestro dell’ala dell’edificio scolastico Aspri, interviene l’Assessore ai lavori pubblici che ricorda come la documentazione, le foto e il collaudo dei lavori, ratificato da tutti gli enti responsabili, siano a disposizione del pubblico.
“Abbiamo piena fiducia nella Magistratura. Occorre adesso conoscere la verità, tutta la verità sui fatti accaduti realmente e perseguire duramente eventuali responsabilità ovunque esse siano.
Mentre scrivo questa nota stampa non è ancora pervenuta al Comune di Sperlonga alcuna comunicazione giudiziaria, ma la narrazione di questa vicenda riportata con grande evidenza dai giornali, dai media, social e dalle radio tv locali e nazionali, appare davvero inquietante e per certi aspetti inverosimile.
Per dovere d’informazione devo premettere e chiarire che le ipotesi accusatorie degli inquirenti non riguardano i lavori riavviati recentemente dal mio Assessorato ma lavori precedenti.
Inoltre va precisato che i finanziamenti pubblici assegnati per la scuola non derivano da fondi europei ma dallo Stato e dalla Regione Lazio, alla quale sono attribuite le funzioni di controllo e di monitoraggio del finanziamento che vengono esercitate da una apposita task-force dotata di competenze tecniche e contabili.
Infatti la ripresa dei lavori, effettuata il 3 agosto scorso, è stata verificata e condivisa dalla Regione d’intesa con la nostra competente struttura tecnica comunale.
Posto quanto sopra, ritengo che le ipotesi di reato e la narrazione data a questa vicenda sono assai gravi, e tali da suscitare legittime preoccupazioni e timori di insicurezza a cui vanno date risposta certe, efficaci e tempestive, prima ancora che si sedimenti nell’opinione pubblica una diffusa insicurezza sociale e una sfiducia profonda nelle istituzioni ai di versi livelli: statali, regionali e nazionali.
Se fossero vere le ipotesi di reato così come descritte, che raccontano, in particolare, di una scuola “realizzata sul suolo senza fondamenta” e di un “tetto a rischio crollo” tale da minare la vita stessa dei nostri ragazzi, ci troveremmo di fronte ad un tentativo criminoso davvero odioso, inverosimile e inaccettabile.
A fronte di questo scenario “Kafkiano” ho disposto, un preciso indirizzo politico-istituzionale nei confronti della struttura dirigenziale tecnico-amministrativa comunale al fine di mettere immediatamente a disposizione dei cittadini tutti gli atti tecnici e amministrativi, formalmente approvati e validati dalla Regione Lazio, dal Direttore dei lavori, dal Responsabile Unico del Procedimento, dal Professionista collaudatore incaricato della sicurezza dei lavori in corso d’opera e dal Servizio Genio Civile di Latina.
Ritengo infine che la serietà e la gravità delle questioni poste dagli organi inquirenti richiedono la massima attenzione e il doveroso senso di responsabilità di tutti, non solo della Magistratura ma anche da parte delle altre istituzioni pubbliche interessate ai diversi livelli: statali, regionali e locali.
A nessuno poi deve essere consentito di sciacallare politicamente su temi così delicati e sensibili, come più di qualcuno sta già facendo miserevolmente”.