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Sperlonga, “Maometto e il suo Allah”, l’ultima fatica di Allam

scritto da Redazione
Sperlonga, “Maometto e il suo Allah”, l’ultima fatica di Allam
Avrà luogo mercoledì 2 agosto alle 19 nell’Auditorium di via Porta piccola della Chiesa, nel centro storico di Sperlonga, la presentazione dell’ultimo libro del giornalista, editorialista e scrittore Magdi Cristiano Allam: “Maometto e il suo Allah”.

Noto per le sue posizioni intransigenti nei confronti di quella che ritiene un’invasione silenziosa dell’Occidente, l’autore illustrerà i contenuti della sua opera letteraria, aprendo in seguito un confronto e dibattito con il pubblico, e lo arricchirà di approfondimenti.

SCHEDA DEL LIBRO
Il vero autore di “Maometto e il suo Allah”, non è lo scrittore Allam bensì lo stesso Maometto.
È il “Messaggero di Allah” che parla in prima persona e ci dice cosa lui pensa della sua infanzia infelice vissuta da orfano; dell’essere stato un uomo sfortunato avendo visto morire i suoi figli e non avendo avuto eredi maschi; del suo primo incontro traumatico con l’Angelo Gabriele che gli sbatté il Corano in faccia e poi del suo viaggio in Paradiso a bordo di un cavallo alato dove negoziò personalmente con Allah per ridurre il numero delle preghiere obbligatorie; della sua fuga dalla Mecca, dove nacque nel 570, dopo aver tradito i suoi concittadini che si erano rifiutati di sottomettersi al culto del solo dio Allah, che veniva venerato insieme ad altri 360 idoli nel Pantheon politeista arabo; delle razzie e dei massacri perpetrati uccidendo i maschi adulti e vendendo le donne e i bambini al mercato degli schiavi; dell’indole lussuriosa che lo portò ad avere 16 mogli e almeno 4 concubine, anche se la sua prediletta fu una bambina, Aisha, sposata quando lui aveva 50 anni e lei appena 6 anni, tra le cui braccia morì nel 632.
Ogniqualvolta restiamo inorriditi di fronte alla ferocia dei terroristi islamici che sgozzano, decapitano, massacrano e si fanno esplodere invocando “Allah è il più grande”, i musulmani ci rassicurano sostenendo che l’Islam è una religione di pace e di amore, che i terroristi non hanno nulla a che fare con l’Islam, che il Corano non legittima in alcun modo l’odio, la violenza e la morte. Eppure, regolarmente, molti tra noi si domandano perplessi: “Ma esiste l’Islam moderato?” Ebbene, chi può dirimere ogni dubbio è la corretta conoscenza della realtà di Maometto, il fondatore dell’Islam, l’uomo che sostenne di essere l’ultimo dei profeti, il “Sigillo della Profezia”, a cui Allah avrebbe consegnato la verità definitiva, il “Compimento della Rivelazione”. Finalmente in Italia, per la prima volta, Magdi Cristiano Allam, lo scrittore e giornalista che è stato per 56 anni musulmano prima di convertirsi al cristianesimo, senza rinunciare a prendere le distanze dalla Chiesa proprio per la sua sostanziale legittimazione dell’Islam, pubblica un eccezionale racconto della vita di Maometto.
BIOGRAFIA DELL’AUTORE
Magdi Cristiano Allam è nato al Cairo nel 1952 ed è cittadino italiano dal 1986.
Da musulmano, per 56 anni, ha creduto in un “Islam moderato”, fino a quando non è stato condannato a morte sia dai terroristi islamici sia dai sedicenti “musulmani moderati”.
Nel 2008 ha ricevuto il battesimo dal Papa Benedetto XVI. Nel 2013 si è dissociato dalla Chiesa di Papa Francesco per la sua legittimizazzione dell’Islam e per la promozione dell’accoglienza dei clandestini che sono prevalentemente islamici.
È stato il primo giornalista italiano a subire un procedimento disciplinare per “islamofobia” da parte dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti e a vincerlo, facendo trionfare il principio che è lecito criticare l’Islam.
Ha denunciato il “Jihad by Court”, la Guerra santa islamica attraverso i tribunali, una persecuzione giudiziaria che subisce per impedirgli di scrivere e di parlare contro l’Islam.
Tiene conferenze, ha scritto 14 libri su Islam e immigrazione, è editorialista del Giornale.
Ha fondato l’Associazione “Amici di Magdi Cristiano Allam” (www.amicimca.it) per diffondere informazione corretta, riscattare la certezza e l’orgoglio di chi siamo, tornare a essere pienamente noi stessi dentro casa nostra.

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