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Sperlonga. Il 4 Novembre nel ricordo dei caduti per costruire la libertà di domani

scritto da Redazione
Sperlonga. Il 4 Novembre nel ricordo dei caduti per costruire la libertà di domani
C’è stata grande partecipazione del pubblico e dei ragazzi della scuola di Sperlonga, venerdì 4 novembre, in occasione delle celebrazioni per la Festa nazionale, delle forze armate e commemorazione dei caduti grazie alla sinergia tra l’Amministrazione comunale e la sede locale dell’istituto scolastico “Aspri”.
La libertà di domani 
“La libertà di domani”, il titolo dato alle celebrazioni, è stato il trait d’union degli interventi che si sono susseguiti, a partire dal Primo cittadino, Armando Cusani, che ha presenziato e moderato l’evento davanti al monumento ai caduti di tutte le guerre.
“Attraverso questa giornata e il sacrifici dei ragazzi, alcuni giovanissimi, di cui leggete il nome su questo monumento – ha spiegato rivolgendosi agli studenti – abbiamo provato a consegnarvi il senso del ricordo e della memoria. Loro sono i nostri eroi. È grazie al loro sacrificio che oggi noi possiamo essere liberi. La libertà è come l’ossigeno, ce ne accorgiamo quando manca, per questo dobbiamo alimentarla giorno dopo giorno senza dare per scontato di essere uomini e donne liberi. Possiamo farlo cercando i nostri diritti ma anche rispettando i nostri dovere. Quello delle istituzioni è quello, oggi, di trasmettere a voi la memoria dei nostri eroi, morti in guerra”.
Per farlo, l’Amministrazione ha scavato nella storia e recuperato uno dei caduti sperlongani che erano rimasti sconosciuti.
“Abbiamo ricostruito – ha raccontato Cusani – la storia di Salvatore Di Nitto, morto a soli 20 anni nella campagna di Russia e i cui resti giacciono a Rikovo (oggi Jenakijeve) in Ucraina. I suoi genitori erano Maria Civita Magliozzi e Damiano Di Nitto, vivevano in via San Rocco, ex via Ottaviano e andarono via da Sperlonga nel 1933. Sappiamo che Salvatore aveva quattro sorelle: Giuseppina, Lucia (morta ad Ostia nel 1992), Concetta Maria e Regina (morta a Roma nel 1999)”.

A lui è stata dedicata la nuova effigie aggiunta al monumento e scoperta dai ragazzi Leonardo ed Elisa.

“Queste conoscenze storiche – ha commentato la Preside Adriana Izzo – sono state l’opportunità di riflettere sui valori di pace, libertà e senso di appartenenza. Quello che ci ha sorpresi positivamente è la capacità di attualizzare questi valori: i ragazzi sono stati capaci di identificare gli eroi appartenenti alla loro realtà a partire dalla famiglia. Sono riusciti a vedere il senso di sacrificio per il bene e la pace di tutti.

Bisogna continuare a costruire dunque un’azione educativa che col tempo dia a questi futuri cittadini d’italia dei valori che sono fermi a cui fare riferimento per il loro camino. Mi piace veder fare educazione così”.
I testimoni

Il Generale dei Carabinieri, Senatore della Repubblica e “Sperlongano d’adozione” (cit. Cusani) Mario Palombo ha spronato i ragazzi a studiare, incitandoli a difendere l’identità italiana. “Essere italiani è un privilegio, dovete esserne fieri ed orgogliosi e dovete lottare per la nostra italianità come hanno fatto questi nostri fratelli. La libertà di domani voi ve la costruite oggi con il vostro impegno perché voi siete il nostro futuro. La prima guerra mondiale è stata una carneficina e grazie alla morte di questi ragazzi abbiamo avuto una patria nostra. Dopo la seconda guerra mondiale non avevamo più nulla e ci siamo rimboccati le maniche per ricostruire l’Italia”.

Aldo Lisetti, “l’unico carabiniere ad essere diventato Generale – così lo ha presentato Cusani – è stato per 20 anni nei Servizi segreti, che fanno un lavoro invisibile ma importante per proteggere la nazione. Autore di 50 libri, è uno storico eccezionale ed è stato anche Sindaco di Campodimele. Grazie al suo lavoro di ricerca abbiamo scoperto l’identità di tanti nostri eroi”.

“Il domani è affidato a voi, ragazzi e bambini, – ha detto Lisetti – e dovete avere la capacità di dialogare per evitare le guerre. A questo servono anche i Servizi segreti: fanno informazione, aiutano i governi a dialogare per evitare le guerre”.

Domenico Tibaldi, giornalista, Capo del Cerimoniale del Presidente della Provincia di Latina per otto anni – ha affermato Cusani – ha fatto un lavoro straordinario che ci ha portato la medaglia d’oro al merito civile”.

“Il suggerimento che vi dò – ha detto Tibaldi – è quello di interessarvi alla storia di Sperlonga e di cominciare a ricostruire le vicende di questi uomini. Ho studiato molto la seconda guerra mondiale ma non conoscevo le storie dei nostri soldati sui fronti di guerra.
Oltre al caduto Salvatore Di Nitto, Sperlonga ha avuto dei marinai che sono tra i primi protagonisti della resistenza all’indomani dell’8 settembre: Antonio Zuena e Conte avevano 19 anni, erano imbarcati sulla corazzata Roma. Abbandonata La Spezia alla volta della Sardegna la corazzata fu bombardata dai tedeschi e affondò. I due sperlongani sono rimasti sepolti a 1200 metri di profondità nelle acque di Castelsardo.
Un altro caduto è Simone Leone Gorizio, sepolto nel sacrario militare di Tripoli, abbandonato e spesso profanato dai terroristi islamici.”
Il concorso
Più di settanta sono stati i temi sviluppati dai ragazzi della scuola media ed elementare al termine di un percorso educativo guidato dai loro insegnati, sulle tracce: “Lettera dal fronte” e “Eroi di ieri, eroi di oggi, tu che eroe senti di essere?”.
La Commissione, presieduta dal prof. Quirino Leccese ha voluto premiare Sofia Durante della quarta elementare,vincitrice di un tablet, con questa motivazione:
“Ci ha colpito il fatto che questa bimba non ha individuato eroi singoli ma ha parlato di eroi collettivi, di istituzioni come la Croce Rossa e come alcune forze dell’ordine. Rispetto ad altri componimenti ha colpito per questo la commissione”.
La bicicletta elettrica è andata invece al miglior autore del componimento della scuola media, Niccolò Muccitelli.
“I temi attinenti la traccia – si legge nella motivazione – sono stati sviluppati in modo esaustivo. L’elaborato presenta una correttezza formale, coerenza del discorso originalità e conoscenza dei contenuti trattati”.“Ho pensato a voi – ha commentato il prof. Leccese – come a piccoli ricercatori che attraverso la guida dei vostri insegnanti, delle vostre famiglie e delle istituzioni vi avvierete a percorrere le autostrade della conoscenza. Avete cominciato pian piano con la vostra curiosità a scoprire cose che non conoscevate e siete diventati un pochino più grandi.

La lettura di tutti i vostri temi – ha detto ai ragazzi – è stata esaltante. Avete familiarizzato con i grandi valori dell’esistenza”
 
Il prossimo anno 
Il successo dell’iniziativa che ha coinvolto profondamente ragazzi, docenti e adulti, pone le basi di una ricorrenza.
“Il prossimo anno – ha comunicato il Sindaco – vorremo completare questa iniziativa sperimentale con una ricerca per dare un volto ai nostri ragazzi caduti in guerra e collegarli al loro albero genealogico perché molte famiglie hanno perso il ricordo dei loro antenati scomparsi in guerra. Tante piccole grandi storie si nascondono dietro questi nomi. Il vostro abbraccio ideale va oggi a quelle anime invisibili”.

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