Siamo ancora a metà anno ma già ora si registra un grandissimo numero di visitatori al Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga.
I famosi Gruppi marmorei di fattura ellenistica, la grotta, le rovine della Villa imperiale di Tiberio ed il mito di Ulisse sono sempre più motivo di grande attrazione per i visitatori, molti dei quali sono sempre più stranieri e tantissimi studenti.
A fronte dei grandi numeri può sembrare paradossale, afferma L’Assessore Stefano D’Arcangelo, ma il nostro museo rischia ora una vera e propria “crisi di crescita” a causa di servizi primari e secondari ormai inadeguati e molto carenti, co l’aggiunta ad una gestione sciatta,disattenta e priva della necessaria Direzione che non può più essere svolta da Roma tramite del Polo Museale regionale del Lazio.
Abbiamo assolutamente bisogno, sottolinea D’Arcangelo, di un Direttore che stia sul posto e che sia capace di progettare e realizzare nuovi interventi e servizi innovativi per assicurare la necessaria promozione culturale, attualmente inesistente, e di garantire in particolare la sosta degli automezzi e di migliorare l’accessibilità e la fruizione al Museo e all’Area Archeologica diventate ormai inadeguate e molto insicure.
In questo In quadro, come comune di Sperlonga, abbiamo dato al Polo Museale regionale la nostra più ampia disponibilità e collaborazione proponendo a tal fine anche un apposito Protocollo d’intesa e di cooperazione inter-istituzionale verso il quale non abbiamo avuto, purtroppo ,alcun cenno di riscontro, nonostante i nostri numerosi solleciti.
Per questo, dichiara l’Assessore, abbiamo deciso di rivolgerci al nuovo Ministro dei Beni Culturali e del Turismo attraverso una “lettera aperta” in cui vengono individuati puntualmente sia i punti di forza, sia i punti di debolezza da colmare al più presto per evitare, appunto, una grave e inaccettabile “crisi di crescita” del Museo e dell’Area Archeologica della Villa di Tiberio che costituisce un patrimonio storico-artistico e culturale di incomparabile bellezza di valenza universale da preservare e valorizzare assolutamente.
Stefano D’Arcangelo