”La Regione Lazio non prevede l’elettrocardiogramma sotto sforzo per l’idoneità sportiva agonistica, nonostante sia prevista dalle normative.
E’ il frutto di un errore nel software del servizio pubblico della Regione Lazio, denunciano alcuni medici, che blocca gli utenti e diminuisce la prevenzione sugli atleti, in particolare tra i più giovani.
Così non è possibile rilasciare la dovuta certificazione agli sportivi, ma la situazione non sembra affatto cambiata – al di là delle infinite liste di attesa dovute alla carenza di personale negli ospedali – malgrado le sollecitazioni dei camici bianchi anche ai vertici delle Asl.
Un’impasse che mina i Livelli essenziali di assistenza (Lea), ossia le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale.
Di fatto, l’idoneità sportiva prevede una visita generale, una spirometria, un esame delle urine, un elettrocardiogramma di base e un elettrocardiogramma sotto sforzo. Quest’ultimo non è stato inserito, però, nel sistema software in dotazione ai medici del servizio pubblico, che hanno le mani legate e non possono rilasciare il certificato di idoneità.
Chiediamo all’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, di intervenire al fine di assicurare un quadro completo e una prevenzione totale agli sportivi.
Purtroppo la risposta della Giunta regionale è stata vaga nell’ultimo question time”.
Così, in una nota, il capogruppo regionale della Lega in Consiglio regionale del Lazio Orlando Angelo Tripodi, promotore di un’interrogazione urgente.
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