Una storia che ci arriva quasi in bianco e nero: il ragazzotto del posto che corteggia la giovane tedesca in vacanza, e per conquistarla le fa un regalo. Lei accetta, poco dopo la vacanza finisce, i due si salutano per non rivedersi più e la ragazza riparte per la Germania. The End.
E invece no. Una telefonata arrivata nei giorni scorsi dall’Ambasciata italiana di Berlino ha dato un seguito a quell’incontro avvenuto circa 60 anni fa tra una giovane turista tedesca e un giovanotto del posto. Il motivo? Quel regalo, fatto probabilmente durante un corteggiamento tipico del giovane del posto nei confronti di una turista straniera, era nientemeno che una testa votiva di terracotta, trafugata nel museo civico “Pio Capponi”. Una delle due teste che proprio il Capponi archiviò e che, infatti, mancava all’appello.
Nei giorni scorsi, da Berlino è arrivata la strana telefonata al Comune: «Abbiamo una statua, forse è la vostra». E’ partito un giro vorticoso di telefonate che ha portato all’interessamento del direttore scientifico del museo, Piero Longo, che martedì insieme al sindaco Nicola Procaccini ha contattato l’Ambasciata e parlato con il marito della donna. «Evidentemente la moglie raccontò questa storia, e ora la famiglia ha deciso di restituire l’oggetto prezioso», dice il direttore. Si tratta di una testa votiva, un’offerta alle divinità che risale a circa il II secolo a.C. ed è stata trovata per la prima volta nel 1897 al ponte del Salvatore».
Dopo aver visto il reperto in foto, Longo lo ha riconosciuto. Anche lui, pure abituato al rigore scientifico, ammette che c’è del romantico in questa storia. Un furto per amore, per un flirt. Il giovanotto italiano di 60 anni fa, evidentemente, entrando nel museo cittadino ha pensato che quella testa potesse essere un grazioso regalo. Mai a pensare che il destino, grazie al rinomato rigore tedesco, dopo tutto questo tempo si divertisse a ricongiungere non due anime gemelle, come vuole la tradizione del lieto fine romantico, bensì due teste di terracotta che sono nate insieme oltre 2000 anni fa.
Diego Roma
Latina Oggi
14/06/2017
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