Giorgia Meloni non ha ancora sciolto la riserva, e non esclude affatto di poter scendere in campo. Ma alla fine potrebbe anche prevalere la via dell’unità del centrodestra, con Fratelli d’Italia che appoggia Francesco Storace. Lo stesso Guido Crosetto, cofondatore con lei di FdI, é possibilista: “Penso dì sì“, ha detto, l’accordo potrebbe esserci, “ma dovete chiedere a chi si occupa di Lazio“. A Meloni non sono andati giù i metodi del Pdl, e infatti Storace, che del resto è il segretario di un altro partito, ha sottolineato oggi come “Fratelli d’Italia ha avuto problemi con il Pdl e li risolverà. Credo che nessuno si voglia sottrarre a questa battaglia, la sfida con Zingaretti“. D’altronde, se la strategia è puntare anche al premio di maggioranza in Senato, bisogna evitare fratture. E Storace, si riflette nel centrodestra, ha dalla sua il listino, nel quale potrebbe ben coinvolgere i rampelliani. Non si esclude alcuna ipotesi. Ma oltre a evitare spaccature, il lavoro di Storace e del coordinatore della campagna Roberto Buonasorte, è allargare il campo. Con Gianni Alemanno sembra tutto risolto: “E’ stato il miglior governatore degli ultimi 20 anni” l’elogio del sindaco. Già stretto l’accordo con la pro-life Olimpia Tarzia, oggi il capo de La Destra ha incassato anche l’appoggio di Grande Sud. Ma la partita più calda è quella con i Radicali, a cui ha offerto il ‘taxi’ di un apparentamento tecnico. A molte orecchie del partito la proposta suona eretica, e non mancano mugugni e imbarazzi. Storace sa tentarli: “Io faccio il presidente, loro entrano nella mia maggioranza e mi fanno opposizione controllandomi. Nicola Zingaretti ha paura“. Il candidato del centrosinistra però mette al primo posto la coerenza: nessun ricandidato. La stessa coerenza che lo ha fatto rinunciare a un seggio in Parlamento: “Chi intraprende questo percorso deve farlo per davvero“.
Intanto avrà certamente contro un candidato di Rivoluzione civile, ha annunciato Antonio Di Pietro, e sarà espressione della società civile (si parla dell’urbanista Paolo Berdini), mentre domani entrerà ufficialmente in partita la centrista Giulia Bongiorno. “Tutti a casa quelli che hanno governato fino a oggi, anche Zingaretti e Storace – l’attacco del candidato M5S Davide Barillari – Il nostro programma è incentrato su proposte che stiamo discutendo anche on-line“. Niente alleanza con Casapound: “Cercavano visibilità mediatica“. Intanto oggi c’é stata una riunione del Pdl sulla lista regionale di Roma con i coordinatori regionali. Una riunione definita “tranquilla” da chi ha partecipato e che avrebbe confermato i nomi già emersi, tutti recordman di preferenze. Lista dunque ‘facile’ quella di Roma, che “dovrebbe compensare eventuali difficoltà” sulle province, dove in ogni caso sembrano sempre più certe le ricandidature di alcuni uscenti. Tra venerdì 25 e sabato 26 bisognerà consegnare le liste. Un compito che scotta, dopo il famigerato episodio del ‘panino’ di Milioni del 2010. Ma a quanto pare quest’anno sarà “coinvolto anche l’Elettorale del partito nazionale“.