“La sfilza di ingrati che sperava in una uscita
di scena di Gianni Alemanno e mia dovrà ricredersi perché la battaglia
politica per l’Italia esige che chi se la sente combatta. E nessuno si può
permettere di porre veti alla voglia di dare filo da torcere ad una sinistra
fallita e a grillini inconcludenti. Ricominciamo da Roma, che è la città in
cui quando siamo stati candidati alla guida della coalizione – persino quando
abbiamo perso – abbiamo preso entrambi tanti voti in più di chi c’era prima
e di chi è venuto dopo”. Lo scrive, si legge in una nota, Francesco
Storace, segretario nazionale de La Destra.
“Si riparte da Roma – prosegue Storace su Il Giornale d’Italia –
perché nella storia della destra italiana è il territorio più competitivo
dal Msi ad oggi. Saremo accanto al centrodestra in questa battaglia
referendaria per la vittoria del No il 4 dicembre, ma poi bisognerà davvero
discutere di che cosa fare. Anche tra me e Alemanno ci sono accenti diversi
nel rapporto con la coalizione; io non mi fido più di chi esclude la nostra
comunità persino dalle manifestazioni su temi condivisi; lui, ancora
disponibile a lasciare un ultimo spiraglio al dialogo con costoro. Restiamo
in campo per buttare fuori i troppi mercanti che fanno strage di idee e di
valori. L’Italia ha bisogno di una destra autenticamente nazionale e il
nostro obiettivo è realizzarla. Ne serve una e grande e non una selezione
all’ingresso. Venite a vedere all’Adriano quanti sarebbero gli esclusi,
quanta brava gente vuole essere rappresentata dagli antipatici in cui crede,
nonostante anni di linciaggi che finiscono nel nulla dopo troppo tempo”.