Sono stati prosciolti dalle accuse di corruzione Francesco Storace e l’imprenditore della sanità Giampaolo Angelucci per una vicenda legata ad un finanziamento da 7 milioni di euro in seguito al riconoscimento di carattere scientifico concesso al centro ospedaliero San Raffaele. Lo ha stabilito il gup Giacomo Ebner del tribunale di Roma che ha prosciolto i due con la formula “perché il fatto non sussiste“. L’ufficio del pubblico ministero aveva chiesto la prescrizione delle contestazioni.
Secondo l’accusa, caduta oggi, Storace quando era ministro della sanità aveva firmato un decreto che prevedeva un investimento di diversi miliardi nella ricerca scientifica. Tra i destinatari dei finanziamenti c’era anche la clinica della Pisana, di proprietà della Tosinvest. Secondo gli inquirenti non c’era prova di alcuna azione corruttiva, tanto che i pm Attilio Pisani e Maria Cordova avevano chiesto nel corso del tempo per due volte l’archiviazione. Ma poi i pubblici ministeri hanno dovuto eseguire l’imputazione coatta disposta dal gip.
“L’onorevole Storace – commenta il suo difensore, avvocato Romolo Reboa – ha dovuto subire una vicenda che si è protratta per oltre quattro anni rispetto alla prima richiesta di archiviazione fatta dalla Procura. Il tutto per l’opinione contraria di un giudice che lo aveva anche condannato in primo grado per la vicenda Laziogate. Fortunatamente, anche in questo caso, un altro giudice ha dichiarato che il fatto non sussiste“.