sabato 23 Novembre 2024,

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Storace (La Destra) “barattano la regione e comune di Roma per i seggi in parlamento”

scritto da Redazione
Storace (La Destra) “barattano la regione e comune di Roma per i seggi in parlamento”

Un po’ stupidini questi del Pdl romano. Non contenti di aver fatto danni in regione col caso Fiorito e in Campidoglio con la gestione scriteriata di Alemanno, promettono sconquassi anche per il futuro. Sembrano i migliori sponsor di Zingaretti e del Cetto la Qualunque che la sinistra individuerà per battere il malandato sindaco uscente della Capitale, l’ex leader della Destra sociale, l’uomo delle occasioni perdute”. E’ quanto scrive Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, sul sito del partito e su Il Giornale d’Italia.
Ieri sera era convocata la loro ennesima riunione a via dell’Umiltà, una dote di cui posseggono solo l’indirizzo stradale. E’ un lancio di candidature continuo, quasi fossero coriandoli a Carnevale. Poi promettono/minacciano primarie, alle quali magari far presentare – pure lì – una ventina di candidati improbabili per la presidenza della Regione o per il Comune di Roma. Sono convinti di rappresentare ancora il 40 per cento degli elettori. Se va bene stanno al 15.
L’attesa delle loro conventicole non fa per noi. Se hanno bisogno di magistrati/e per far dimenticare uno scandalo; se pensano di sconfiggere l’anticasta con parlamentari europei; se credono che tutto valga tranne che la conoscenza di un’amministrazione e la capacità di governarla; vadano tranquillamente avanti. Resteranno da soli.
Noi, il prossimo 9 dicembre, nella grande cornice del teatro Olimpico di Roma, faremo chiarezza. Pronunceremo i nostri sì e i nostri no. Abbiamo il dovere di farlo, ha il diritto di conoscerli il nostro popolo.
Ai cittadini spiegheremo perché, se continuano così – continua Storace e’ evidente che c’e’ un accordo con la sinistra per farla vincere. Rimasto senza una guida, il Pdl e’ allo sbando e non e’ capace di strategia. L’unica e’ la ritirata. Eleggeranno sette o otto consiglieri nelle cinque province del Lazio misurando i rapporti di forza interni sulle preferenze. Stop. Al peggio non c’e’ fine.
L’accordo non e’ locale. Garantiscono alla sinistra che si arrenderanno senza ricorrere a candidature scomode e fastidiose in cambio di una legge elettorale nazionale che punti a creare problemi di rappresentanza a chi non ha responsabilità nel disastro parlamentare di questi anni e nella tragedia montiana degli ultimi dodici mesi. Non bastava Fini: i suoi eredi sostanziali contro La Destra continuano a manovrare nel Pdl. E vengono da una storia comune. Ne usciranno scornati. Promesso.
Anzitutto perché nessuno si può permettere di parlare di noi senza parlare con noi. Leggiamo di una specie di listone regionale in cui noi dovremmo candidarci assieme ai resti del Pdl, ai fuoriusciti dell’Udc, a chi vorrà ricandidarsi della lista Polverini. No, La Destra sarà presente col suo simbolo, e senza bisogno del permesso di Alemanno.
Se i centristi vogliono organizzare una loro lista unitaria per nascondere il simbolo del Pdl ne hanno diritto, ma la nostra non e’ negoziabile. Se pensano invece di procedere in solitudine senza alleanze da rispettare, avvisino il loro candidato che l’arroganza contro La Destra lo farà arrivare – conclude Storace – ad andargli bene, in terza posizione, facendo umiliare i suoi elettori anche da Grillo.
Poche parole sul Comune di Roma: e’ davvero complicato sostenere un’amministrazione squassata dagli scandali, lì e’ comico non Grillo ma chi pensa che Alemanno possa vincere. E francamente fa sorridere l’endorsement della Polverini (“il sindaco ha governato bene”, boccaccia mia statte zitta). Sarebbe come schierarsi in Molise con Michele Iorio….
Il Pdl nel territorio ha fatto abbastanza danni. Ci aspettiamo un po’ di umiltà. In certi casi e’ un dovere”.

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