“Può succedere di essere antipatico a qualcuno. Quando nessun giudice può rimproverarti mazzette; quando non sei mai stato finanziato da Berlusconi; quando hai accettato persino di restare fuori dal Parlamento per non piegare la testa; ma le bugie risparmiatele. Ieri Giorgia Meloni è andata a raccontare panzane a Latina, per sostenere il suo candidato alle primarie, Calandrini (lì si fanno accordi con quelli di Ncd senza bisogno che si facciano in tutta Italia…). Calandrini prese meno di settemila preferenze alle regionali 2013 e il suo risultato lo fa figurare come primo dei non eletti della coalizione che con me alla guida prese più voti (34.000) di quella che alla Camera, lo stesso giorno nello stesso territorio, aveva Berlusconi come capo del centrodestra. La Meloni è andata a dire che Calandrini non sta alla Pisana perché il suo seggio l’ho preso io. Il mio seggio, invece, l’ho sottratto a Barillari (M5S) con trecentomila voti di scarto: finì 960mila a 660mila per me, mentre alla Camera il centrodestra si fermò a 925mila voti. Nel Lazio, Fratelli d’Italia prese 107mila voti (sulla scheda, al contrario di quanto fecero con Alemanno alle comunali, misero il nome della Meloni e non il mio): fu dunque ininfluente nel mio sorpasso nei confronti del candidato grillino. La Meloni urli pure la sua antipatia nei miei confronti, ma eviti bugie“. Lo scrive in una nota pubblicata sulla sua pagina facebook Francesco Storace, candidato Sindaco di Roma.