“Roma deve essere governata da un sindaco che abbia idee chiare. E se chiediamo le primarie è proprio per metterle in evidenza anzitutto a quel pezzo di popolo cui dobbiamo chiedere di sostenere un candidato che eviti il ritorno in Campidoglio della sinistra più faziosa d’Italia, quella romana. E scongiurare la follia di un comune a Cinque stelle che, se tanto mi da’ tanto, non farebbe meno danni di quanto accade in città come Livorno o Quarto“. Lo scrive il leader de La Destra, Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e candidato sindaco di Roma.
“Togliete di mezzo per favore i nomi ‘tecnici’, che con le carriere che hanno fatto sono più politici di tanti altri ma senza aver mai pagato un tributo al consenso popolare. E spiace che persone intelligenti come Guido Bertolaso mostrino plateale disprezzo verso le elezioni primarie. Il popolo non conta? Per noi la sovranità è un valore e domenica 31 gennaio diremo anche per fare cosa con la nostra proposta per Roma. A destra – prosegue Storace su Il Giornale d’Italia – non ci deve essere paura a candidarsi, a partire dai 48 candidati per il consiglio comunale, dall’esercito di quasi quattrocento concorrenti per i municipi e ovviamente da chi avrà l’onore di competere per la guida della città. #sevoifai è l’hashtag ideale per simboleggiare il diritto al riscatto di una comunità. A Roma la sinistra ha scelto il candidato più debole che potesse esprimere, dopo la catastrofe Marino, il sindaco che è durato meno di tutti perché persino i suoi hanno dovuto cacciarlo. E’ un’occasione da non perdere se si sarà capaci di raccontare una storia unitaria e comunitaria da offrire alla città intera, fino alle periferie più lontane. Scegliere in un salotto il campione di uno schieramento alternativo alla sinistra sarebbe l’errore più catastrofico“.