“Zingaretti si salva dalle gaffe che i suoi collaboratori gli fanno commettere solo per la scarsa attenzione mediatica sulla Regione. Ma, in Aula, avanti non va perché c’è un’opposizione che chiede conto dei fatti“. Lo afferma in una nota Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra.
“Non passa giorno che non si debbano registrare novità sconcertanti. Due giornate di Consiglio – aggiunge Storace – non sono sufficienti ad approvare neppure una norma striminzita di pochi articoli. Con l’Anac, Zingaretti pensa di poter giocare di propaganda. Nei giorni scorsi abbiamo appreso della sua ‘assoluzione’ nel procedimento avviato per una nomina in una Ipab che non poteva essere firmata. Peccato che il procedimento sia stato ‘concluso’ da una sua dipendente, la dirigente regionale anticorruzione, che casualmente ha un contenzioso giudiziario (in appello) con l’amministrazione della stessa regione. Adesso – prosegue Storace su Il Giornale d’Italia – ci sono le nuove regole, fatte in casa, per l’accesso agli atti, che è invece disciplinato dalle leggi. Se un consigliere regionale vuole avere notizie su pratiche e procedure amministrative deve rivolgersi non al dirigente responsabile – che quindi deve rispettare le norme di legge – ma al capo di gabinetto di Zingaretti. Sull’accorpamento delle Asl, Zingaretti vuol fare da solo, contraddicendo impegni e violando ogni legge, persino di carattere nazionale, turlupinando anche i Ministri. Ma in Aula non passa. Se si è mai consigliati, si va facilmente a sbattere e il Governatore continua a sbagliare atteggiamento, pensando di poter fare a meno del dovere del confronto, regola della democrazia. E se la sua maggioranza lui la considera servitù, l’opposizione va rispettata. Altrimenti – conclude Storace – non passa una legge che sia una“.