lunedì 25 Novembre 2024,

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Storie popolane di vita vissuta nella Terracina che fu: “La Pala d’Oro di San Marco”

scritto da Redazione
Storie popolane di vita vissuta nella Terracina che fu: “La Pala d’Oro di San Marco”

Alcuni anni orsono un gruppo di popolane terracinesi, tra le quali Velia Paolella, fece una delle solite gite – pellegrinaggio che durò più giorni.

Toccarono Assisi, Loreto, Padova e, infine, Venezia.

Stavano, dunque, sul vaporetto che le conduceva a piazza S. Marco, quando accostò loro un sacerdote che, saputo che si recavano a visitare la Basilica raccontò come i veneziani vennero in possesso dei resti mortali del Santo.

“I marinai di una nave veneziana, che aveva scaricato delle merci e ne stava scaricando delle altre, venuti a sapere il luogo ove era sepolto San Marco, una notte lo disseppellirono e per portarlo via in barba ai maomettani lo nascosero nel corpo di un maiale”.

Poi fece loro un poco di storia della Basilica e le consigliò di vedere, particolarmente, la Pala d’Oro di S. Marco.

Bene. Entrate nella Basilica ne uscirono dopo circa quattro ore completamente distrutte dal caldo, dalla fatica e dalla delusione, perché, per quanto avessero girato: per quanto avessero frugato con gli occhi negli angoli più riposti, non erano riuscite a vedere quella benedetta “pala”.

Tornarono a Terracina soddisfatte della gita, sì, ma con il rammarico di non aver veduto la Pala d’Oro di San Marco.

 

Sprovveduto com’erano, non sapevano né immaginarono (e si erano vergognate di chiedere) che quella benedetta “pala” altro non era che un dipinto.

Avevano collegato la Pala allo scavo e, di conseguenza, cercavano un badile … d’oro, naturalmente, perché un Santo, è logico, mica può essere dissotterrato con una pala accome j’è j’è, vi pare?!

 

 

Riproduzione riservata.

e.l.

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