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“Strunz 3”. C’è un imbecille integrale nel futuro di ciascuno

scritto da Redazione
“Strunz 3”.  C’è un imbecille integrale nel futuro di ciascuno

Lo so bene che è difficile arrendersi all’evidenza, il già citato C.M. Cipolla (Allegro ma non troppo, e il Mulino 1999, pag. 45 e seg.) enuncia la prima legge fondamentale della stupidità umana: Sempre ed invariabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero degli individui stupidi in circolazione.

Per quanto il Vecchio Testamento esagera poeticamente quando afferma “Stultorum infinitus est numerus”, tuttavia, ci si avvicina molto.

C’è anche chi afferma che se mettiamo insieme un certo numero di Premi Nobel, anche tra di loro qualche stupido ci scappa comunque.

Quest’ultima ipotesi sembra trovare conferma nella seconda legge fondamentale che recita: La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.

Sembra che l’educazione e l’ambiente sociale poco o nulla incidano sul grado si stupidità.

Esperimenti condotti presso molte università hanno trovato tra i bidelli, impiegati, studenti e professori una certa percentuale d’irrimediabili stupidi.

Qualcuno mi ha rimproverato l’osticità del capitolo precedente circa la stupidità “more geometrico demostrata”.

Non posso dargli torto visto anche il fatto che il grafico di cui si parla non  è stato riprodotto ed inoltre, il discorso di per sé complesso diventa ancora più difficile se tra me e voi ci si mette quello stupido integrale rappresentato da un computer con la correzione automatica (io ho scritto “stupido integrale, riferendomi ad Adamo, e lui ha corretto in “stipendio integrale” ad es.).

Adamo, per dirla tutta era uno stupido veramente integrale, ancora più di Maria Cazzetella, che in definitiva può essere considerata una benefattrice dell’umanità. Lui, invece, per una mela ci ha fregato a tutti: sudore e doglie a non finire.

Comunque, e non vogliamo restare nel generico bisogna anche quantizzare la stupidità, “more aritmetico demostrata”.

Spostiamoci allora per la dimostrazione nel quadrante di sud est, quello in cui andremo a collocare i lestofanti, i ladri, i rapinatori ecc … Se un ladro ruba cento a me ed a lui va in tasca cento, il bilancio della ricchezza universale non è variato … ha cambiato solo di tasca.

Se chi mi deruba si mette in tasca cento ma a me fa un danno di mille, allora la ricchezza universale diminuisce di 9 volte rispetto ad 1 che rappresenta il passaggio di proprietà.

Quantizzando l’azione, essa possiede una parte di furto e nove volte di “stronzaggine”: è soprattutto quest’ultima che danneggia il mondo.

Molti studiosi sono ormai convinti che con il virus dello “strunz” si nasca, che questa prerogativa sia fattore genetico, né più né meno come il colore degli occhi e dei capelli.

Pur tuttavia, io non riesco a escludere una certa possibilità di sviluppo della tendenza innata, specie laddove il soggetto trovi il brodo di coltura adatto.

Pensate all’imbecille da piccolo, all’aspirante teppista, all’abusivo impunito, al parassita recidivo.

Per un malinteso senso di egualitaristica democrazia non lo discriminiamo (il suo voto vale quanto quello di qualsiasi altra persona e in più, generalmente, è anche più prolifico, non solo lui, ma anche sua madre!).

Recita, infatti, l’Ecclesiaste: ”La madre degli imbecilli è sempre pregna”.

In una civiltà “primitiva” lo “strunz” non sopravviveva a lungo e, comunque, raramente raggiungeva l’età riproduttiva: ci pensava la natura stessa con le sue severe leggi di selezione della specie a eliminare chi danneggiava il gruppo di appartenenza.

Una società “evoluta” si ritiene invece tanto più evoluta, quanto più alto è il numero degli imbecilli che riesce a supportare.

Per tutti questi motivi ritengo che sempre più nel futuro avrò ad avere a che fare con imbecilli integrali e “strunz” congeniti, sempre più protetti, coccolati, sindacalizzati.

E’ chiaro che anche questo sistema, come tutti gli ecosistemi è destinato a raggiungere un climax.

Ritengo che la forza dell’imbecillità sia anch’essa soggetta alle leggi dell’entropia, e che, quindi, prima o poi, dovrà, come l’AIDS perdere di virulenza se non vuole distruggere l’organismo in cui alberga.

E tuttavia non possiamo rimanere passivi di fronte ad un fenomeno il cui decorso potrebbe richiedere tempi biblici (da Adamo al Redentore passarono millenni) e il picco della curva potrebbe essere lontano.

Per questo dobbiamo attrezzarci scientificamente, hinc et nunc, per combattere il fenomeno completando le analisi.

I miei anonimi discepoli dovranno perciò avere pazienza, perchè dobbiamo ancora trattare:

  1. I rapporti tra lo “strunz” e il potere.
  2. Come salvarsi dallo “strunz”.

Il distacco scientifico è di rigore, la rabbia quotidiana potrebbe accontentarsi dell’appagamento effimero derivante dall’avere individuato il virus dello “strunz” in un individuo, si consideri però che l’uomo passa, ma lo “strunz” è immortale.

Si continui a seguire diligentemente con il seguente compito a casa:”Usando le frazioni decimali, quantifichi il candidato il trasferimento di ricchezza rapportandolo al danno da lui ricevuto, in almeno tre occasioni.

 

Fine terza parte.

Alla prossima lezione.

 

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