Ed eccoci arrivati al dunque, dove, come diceva il poeta, “si parrà la vostra nobilitate”.
Una volta riconosciuto l’imbecille integrale, individuandolo sulla doppia griglia secondo il metodo geometrico integrato, non ci resta che discriminarlo.
“Discriminare”, viene dal greco e significa “giudicare dividendo in due”: buono – no buono, loglio – zizzania.
Lo so che ci hanno abituato a vergognarci quando cerchiamo di distinguere i cittadini di serie A e da quelli di serie B, i maschi dalle femmine, gli intelligenti dagli imbecilli, ma proprio questo è un subdolo pregiudizio messo in circolazione dai sindacati degli “strunz”, dai lavativi e dagli omosessuali.
Se ancora ritenete di aver diritto ad una minima integratività di giudizio:”discriminate, gente, discriminate!”.
Lungi dal ricorrere al pre-giudizio, il nostro semmai è un “post-giudizio”: un giudizio che viene dall’esame delle opere altrui, con tutti i benefici del dubbio, con tutte le considerazioni delle variabili impedenti ecc. ecc.
Ad esempio, quei teppistelli, figli di buona famiglia (si fa per dire), che stanno riempiendo sempre più le cronache della società opulenta con le loro stupide imprese che ci facciamo?
Li sgridiamo? Gli diamo uno sganassone? Gli sequestriamo il motorino? Gli togliamo il voto? E se poi dovessero rimanerci male? Io personalmente gli toglierei il saluto, che dite, non sarò un po’ troppo severo?
Al diavolo voi e il pietismo che vi frega! Sai che gli farei io? Con una pennellessa intinta di vernice indelebile, li renderei riconoscibili a tutti e in più il loro nome, segnalato all’Ufficio Case Popolari, gli farebbe guadagnare, ipso facto, l’ultimo posto della graduatoria in caso di assegnazione degli alloggi.
Abbiamo, spero senza ombre di dubbio, dimostrato che lo “strunz”, come virus, sa essere subdolo e mimetico, tanto che si favoleggia della sua immortalità, ma proprio per questo dobbiamo fare qualcosa per difenderci, prima che gli imbecilli prendano il sopravvento.
Purtroppo non possono essere usati metodi democratici, poiché la loro prevalenza numerica sta già creando nella società condizionamenti preoccupanti, anche nel metro di giudizio.
Quello che potrebbe salvarci è un’associazione aristocratica a cui si accede dimostrando di aver fatto qualcosa da cui gli altri cittadini hanno tratto vantaggio.
Questa discriminazione eliminerebbe i lestofanti e gli imbecilli anche se, al di qua della linea di demarcazione, insieme ai benefattori, resterebbero i fessi, ma sia i primi che i secondi hanno sempre arricchito l’umanità.
Ho pronto anche il nome dell’associazione, potrebbe chiamarsi: AIDS (associazione italiana per la discriminazione degli strunz).
E, dato che ci siamo avrei anche i primi due articoli da sottoporre all’assemblea costituente: art. 1 “Questa associazione non è democratica, tutte le controversie vengono risolte da chi sopravvive. Art.2 “All’associazione si accede per cooptazione di tutti gli altri membri, l’essere ritenuto “fesso a furor di popolo” costituisce titolo di merito, ecc.
Naturalmente l’associazione avrà un suo organo di stampa edito con frequenza mensile.
Su questo bollettino ufficiale sarà segnalato periodicamente “lo strunz del mese”. Il prescelto avrà diritto a essere inserito nell’Albo d’Oro degli strunz cittadini e parteciperà all’elezione dello “strunz dell’anno”.
Apposite rubriche provvederanno a segnalare i giovani che promettono bene e ne illustrano le gesta.
Naturalmente l’eventuale “nominescion” non recherà alcun pregiudizio a eventuali candidature nelle elezioni politiche e amministrative, anzi …
N.B.
La prossima settimana sveleremo l’autore del breve ma chiaro trattato sullo “strunz”. Pazientate ancora qualche giorno, credeteci, ne vale la pena.