La Pontina è un colabrodo. E l’Astral, con il silenzio complice della Regione Lazio guidata da Zingaretti, anziché intervenire con rapidità effettuando lavori di manutenzione straordinaria e di rifacimento del manto stradale, alza le mani, si lava la coscienza, e riduce il limite di velocità a 60 km orari rendendo praticamente inutilizzabile l’unica strada che collega Latina a Roma. Una decisione vergognosa che evidenzia come in questi anni non ci si sia minimamente preoccupati di effettuare i lavori indispensabili ad evitare che le buche diventassero crateri e che interi tratti diventassero impercorribili per totale assenza dei requisiti minimi di sicurezza. Una scelta che grava esclusivamente sulle spalle di cittadini ed imprese costretti a percorrere la Pontina alla velocità di una lumaca con ripercussioni gravissime sul piano economico. A fronte di questa emergenza e di una situazione che ha i toni del paradossale ho depositato, e la depositerò di nuovo subito dopo l’insediamento del nuovo consiglio regionale, una interrogazione urgente nella quale chiedo a Zingaretti a quanto ammontano le risorse investite negli ultimi cinque anni per i saltuari, ed inconsistenti, lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla Pontina, quando intende iniziare, e con quale dotazione finanziaria, i lavori straordinari di rifacimento dell’intero manto stradale, in entrambi i sensi di marcia e con quale tempistica certa intenda ripristinare la normale viabilità e l’ordinario limite di velocità, fissato a 90 km/h, sulla S.R. 148 Pontina. Esiste una società, l’Astral, che è nata per monitorare lo stato della rete viaria regionale e per intervenire laddove si evidenziano criticità legate alla percorribilità e alla sicurezza. Esiste un presidente, Zingaretti, che ha il compito di agire con responsabilità nell’interesse e a tutela delle comunità che rappresenta. Ma, stando la condizioni della Pontina e le decisioni assunte, è evidente che sia l’Astral che Zingaretti hanno fallito su ogni fronte e dovrebbero umilmente chiedere scusa a tutti quei cittadini e a quelle imprese che stanno pagando un costo altissimo per la loro manifesta incapacità . Abbiamo domandato a Zingaretti a chi, le numerose imprese che, a causa del limite di velocità a 60 km, stanno subendo danni ingenti sul piano economico causati all’allungamento inverosimile dei tempi per effettuare consegne, ritirare merce, raggiungere le destinazioni assegnate, possono rivolgersi per chiedere l’adeguato risarcimento. E vorremmo sapere se è a conoscenza del fatto che i ritardi nel ripristino del limite di velocità a 90 km orari, potrebbero portare presto alla costituzione di una class action, formata da cittadini ed imprese, per chiedere il risarcimento dei danni causati dal prolungarsi di disagi e disservizi legati all’inagibilità della S.R. 148 Pontina e del conseguente danno per le casse della Regione Lazio. Siamo di fronte ad irresponsabilità che si sommano ad irresponsabilità. Ad una Regione che dovrebbe stanziare le risorse necessarie a mantenere le strade in perfette condizioni e ad una società, come Astral, che dovrebbe conseguentemente effettuare gli interventi necessari a tale scopo, che sono venute meno al loro compito. Tanto che, di questo passo, vista la resa incondizionata, messa tra l’altro nero su bianco sull’ordinanza di Astral, rispetto all’emergenza in cui versa la Pontina, il passo successivo all’abbassamento dei limiti di velocità sarà quello di chiudere completamente al traffico l’unica strada che collega Latina a Roma. La Pontina non si riparerà mai da sola. Zingaretti sostituisca questa prolungata inerzia rimboccandosi le maniche e riportando la Pontina nelle condizioni di essere quanto meno chiamata strada.
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