Il secondo turno di Coppa Italia – fase nazionale – contro l’Ossese ha rappresentato, questo pomeriggio al Colavolpe, un impegnativo banco di prova, ed era fatto prevedibile per la forza del collettivo dei giocatori sardi, che passavano anche in vantaggio nel corso della prima frazione di gioco.
Quindi per andare al turno successivo il sogno si sarebbe potuto materializzare solo con una vittoria con almeno due gol di scarto.
Ad un primo tempo tattico per ambedue le squadre che si chiudeva in vantaggio per i sardi, faceva riscontro un secondo tempo dove i biancocelesti prendeva saldamente le redini del gioco, portando gli attaccanti ripetutamente ad un passo dalla rete del pareggio.
Parità di punteggio che giungeva con il subentrante dalla panchina Bellante, che con un magistrale pallonetto superava in uscita il pur bravo portiere dell’Ossese.
Dal pareggio alla rete del vantaggio, giunta per un calcio di rigore ineccepibilmente concesso dall’arbitro ai biancocelesti, era un tutt’uno.
Si incaricava di battere il tiro dagli undici metri Fioretti, che spiazzava l’estremo difensore sardo depositando il “cuoio” sul fondo della rete.
Come è fatto riconosciuto per chi segue questa pagina non ci addentreremo sulle questioni di natura tecnica o di approfondimento (tanto serve a poco), ma ci piace porre in risalto le questioni minute che girano intorno alla squadra di calcio.
Una delle questioni scandalose che rileviamo, non solo da oggi, è il pessimo stato del terreno di gioco del Colavolpe che fa sembrare i giocatori in campo degli “impediti” ai fondamentali del gioco più bello del mondo.
Un terreno mai seriamente “curato” per una serie di ragioni che non ci interessa in questo momento enucleare, ma che da troppi anni è allo stato brado e non adatto al gioco del calcio per una formazione tecnica come quella del Terracina degli ultimi anni.
Il bello o il brutto della situazione è che l’amministrazione comunale avrebbe attinto ad un finanziamento di circa 700 mila euro per il rifacimento della pista di atletica leggera, in una città sprovvista di società e di praticanti per le relative attività sportive.
Altra “piaga del San Martino” sono i PARCHEGGI dedicati alla tifoseria e agli sportivi di casa, che sono di uno scasso completo.
Una ignominia da 15° mondo.
Mentre dall’altra parte della “cittadella dello sport (?)” un sfarzo di luci e stalli da stadio di categoria superiore.
Per ricordare a “volo d’uccello” agli sportivi ma soprattutto ai gestori pro tempore del Comune, la mancanza di adeguate vie per entrare ed uscire dall’impianto sportivo.
Avete presente il traffico durante la processione di luglio della Madonna del Carmelo?
Ecco quello che succede dopo la partita al Colavolpe, al confronto, è una passeggiata di salute.
Terminiamo con tre ultime brevi annotazioni di cronaca:
1.oggi sulle gradinate e la tribuna del Colavolpe, pur essendo un giorno infrasettimanale e partita di Coppa, c’era il pubblico della grandi occasioni;
2.la Curva Mare come sempre in “gran voce” ha recitato alla grande il copione del 12° “uomo in campo”;
3. pochi e “spenti invece i sostenitori istituzionali” presenti all’evento.
Bene così, avanti tutta!
#regionelazio #terracina #politica #terracinacalcio1925
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