Per noi che osserviamo da tempo le vicende della politica terracinese, la diatriba tra l’ex presidente del Consiglio comunale di Terracina Gianfranco Sciscione e l’ex sindaco Nicola Procaccini, non ci consegna niente di nuovo alla conoscenza dell’oggi deputato Europeo di Fratelli d’Italia.
La visione del chi è dell’On era però ancora più chiara per Valerio Golfieri, ex segretario provinciale del PRI, che alla vigilia delle elezioni amministrative del 2016, si vide costretto a stilare e a consegnare alla piccola storia politica e amministrativa della città, una lettera aperta nella quale tratteggiava la figura di Procaccini.
E, in considerazione della citazione rivolta a Sciscione che a “Terracina ci conosciamo tutti”, che la lettera aperta del prof Valerio Golfieri a Procaccini va rispolverata e offerta, quale contributo di conoscenza democratica per i cittadini di Terracina, della Provincia di Latina, della Regione Lazio, d’Italia e dell’Europa intera.
Di seguito il testo in forma integrale.
“Caro Nicola, ho avuto la possibilità di vedere un video registrato in occasione di una tua recente manifestazione elettorale e la tua delirante performance mi spinge a fare pubblicamente alcune considerazioni .
Devo dire che aveva ragione un mio amico, tuo stretto collaboratore in questa campagna elettorale, il quale quasi due anni orsono passò un pomeriggio a spiegarmi quanto tu fossi un freddo calcolatore, incapace di provare emozioni, anaffettivo e pure abbastanza cinico.
In quella, come in altre occasioni, non mi convinse quella descrizione.
Mi sbagliavo!
E il tuo squallido comizio è la prova evidente del mio errore di valutazione.
Ho visto e sentito con quanto freddo calcolo, addirittura con un atteggiamento da attore, hai affrontato la questione del CITTADINO ITALIANO presente nella lista del mio Partito, storpiandone volutamente il nome.
In modo spudoratamente cinico hai fatto un discorso che è la quintessenza del razzismo trattandolo come uno sprovveduto messo in lista per carpire i voti alla comunità indiana di Terracina.
Proprio tu che nel tuo programma ti riempi la bocca della parola integrazione. Proprio tu che nel 2011 ti sei fatto organizzare incontri elettorali con le varie comunità di immigrati che vivono a Terracina.
Credo che con lo stesso cinismo avresti affrontato questo tema se il candidato si fosse chiamato Antonio Rossi e fosse stato magari un disabile, salvo poi farti un giro per le Parrocchie e tra le varie Associazioni di volontariato pronunciando discorsi pieni di termini quali solidarietà, accoglienza, condivisione.
Parole che, pronunciate da te, perdono oggi di valore e risultano offensive verso quelle persone che alla solidarietà, all’accoglienza ed alla condivisione hanno dedicato e dedicano la propria vita.
Si, perché tu sei fatto così, decidi in modo freddo cosa dire e come dirlo pur di lucrare qualche consenso!
Hai insultato e offeso in modo inqualificabile, e solo per ricevere l’applauso della platea, un Partito, il P.R.I., e un gruppo di persone che, in altri tempi e in altri momenti, anche piuttosto recenti, non esitavi a definire “valore aggiunto della maggioranza”.
Si, quelle stesse persone che tu e i tuoi alleati avete cercato insistentemente negli ultimi mesi per convincerli ad abbandonare il nostro partito per venire con voi.
Ma come!
Non eravamo i più onesti di tutti?
Non eravamo il famoso valore aggiunto?
Non eravamo quelli che “senza di voi non me la sarei cavata”?
Non eravamo noi che hai cercato nelle occasioni elettorali più o meno recenti ( Europee e Provinciali)?
Il tuo razzismo oltre che essere antropologico è nel tuo cuore prima che nella tua testa!
È un razzismo profondo, becero, ideologico, incrostato di vecchiume e pregiudizi; quel razzismo tipico di chi divide il mondo tra chi sta con lui e chi no;
quel razzismo che ti fa considerare tutti gli altri solo delle persone da usare per raggiungere i propri obiettivi e massacrare se, per caso, osano ostacolarti.
Vedi Nicola, tu non puoi aver provato un “brivido di indignazione”, perché non ne sei capace.
Tu non sei capace di provare alcuna emozione ed alcun sentimento.
Ed è per questo che non ti invito a vergognarti, sarebbe fiato sprecato!
lo mi auguro che l’ elettorato prenda atto del tuo profondo disprezzo per gli altri e del tuo becero razzismo ed il 5 giugno ti consegni definitivamente all’oblio”.
Amen!