Sebbene mi sia ripromesso da tempo di non invadere lo spazio di azione pubblica che spetta ormai ad altre generazioni, tuttavia non voglio evadere dalla proposta in merito alla collocazione della biblioteca a Terracina.
Per questo, anche se probabilmente resterà inascoltata, oso la mia ipotesi (direi la mia visione) come contributo al dibattito.
In generale ritengo che una proposta di deposito provvisoria o definitiva non sia sufficiente a risolvere il problema della utilizzazione e gestione del patrimonio bibliotecario della città (anche considerando quello privato e degli Istituti scolastici inutilizzato perché non integrato).
Anzi, proprio questa crisi ci deve indurre ad evitare una soluzione occasionale e cercare un progetto completo e complesso sulla nuova funzione della biblioteca e del libro nella società della comunicazione.
Biblioteche e librerie possono costituire una nervatura cognitiva per l’intero territorio urbano, specie se organizzate come spazio di vita, aperto, culturalmente attivo ed integrato.
Ritengo quindi che sia possbile realizzare un “progetto biblioteca” per Terracina diviso in 3 step:
1 – BREVE PERIODO – collocazione dei libri nei locali di Palazzo Braschi, unico spazio immediatamente disponibile per la riapertura della biblioteca, essendo quasi tutti gli altri spazi indisponibili o inagibili;
2 – MEDIO PERIODO – ristrutturazione non eccessivamente onerosa del Mercato Arene, già strutturalmente predisposto per la realizzazione della Biblioteca con spazi definibili (identificati per tematiche) già composti e bellissimi banchi di marmo pronti (basta fare un sopralluogo per verificare la semplice fattibilità);
3 – LUNGO PERIODO – realizzazione a Terracina del primo “Net-booksite”, un piccolo network di “siti” (spazi), fisici e virtuali, dedicati alla biblioteca permanentemente attiva trasformando i due mercati (Arene e Marina) in aree in cui la biblioteca fa del libro un evento culturale continuo, sia affiancato da rappresentazioni e dibattiti, sia gestito in accordo con i media nazionali (come la trasmissione di radio 3 “fahe” interamente dedicata ai libri con cui ci si potrebbe convenzionare). Inoltre la vecchia stazione dei treni può costituire un terzo polo (site) del network booksite, come ludoteca o Emeroteca. La città avrebbe quattro poli (site) di network cognitivo tramite libri: il Palazzo della Bonificazione come polo di documentazione, Mercato Arene come polo di consultazione, Mercato Marina come polo di rappresentazione, Stazione dei treni come polo di relazione educativa. Il network Booksite può estendersi integrando poli aggiuntivi possibilmente ai borghi della città.
Non credo che questo progetto, nel breve, medio e lungo periodo, sia irrealizzabile. Ci vuole soltanto costanza e determinazione, oltre che la indispensabile volontà politica culturale dell’amministrazione comunale.
Alessandro Ceci