A scanso di equivoci dichiaro subito che sono super favorevole a un programma integrato di piste ciclabili, che sia impostato sul recupero delle precedenti e che quella in costruzione sia a queste collegata.
Sono favorevole per diversi ordini di fattori: 1. Perché migliora la vita di relazione dei cittadini terracinesi; 2. Perché si riduce in percentuale la convulsa circolazione stradale: 3. Perché ci sarebbe un miglioramento della qualità dell’aria non più inquinata dagli scarichi delle macchine e dei motorini; 4. Perché la morfologia nel territorio cittadino permette questa mobilità, a costo zero, per almeno 11 mesi all’anno.
Detto questo, però, devo anche riportare un dato statistico: da quando il “moncone” della pista ciclabile di viale Circe è praticabile si sono verificati diversi incidenti, alcuni anche gravi.
L’ultimo è capitato a un anziano ciclista che per non andare a scontrarsi con una ragazza che percorreva la “fettuccia” azzurra in skateboard è caduto riportando la frattura di alcune costole.
Al pronto soccorso del Fiorini ai parenti del ferito hanno comunicato che l’incidente occorso al congiunto non era il primo (e forse neanche sarà l’ultimo) da quando è in funzione la pista ciclabile di viale Circe.
Seguendo l’esempio di San Tommaso, mi sono fatta una passeggiata a piedi sul lungomare e ho potuto costatare che sulla pista circola di tutto: dai padroni con cani a seguito (con deiezioni a profusione), alle persone anziane in bici, ai bambini in triciclo accompagnati (a piedi) dai genitori, ai podisti e ciclisti dell’ultima ora.
Insomma, un caravanserraglio di soggetti che intasano il sito ciclabile, senza alcun controllo ed eventuale repressione per i comportamenti scorretti.
Mi permetto di indirizzare un piccolo consiglio a chi è deputato al controllo del territorio: tra le altre incombenze urgenti, forse sarebbe il caso di buttare ogni tanto lo sguardo a quello che succede sulla pista ciclabile di viale Circe. Prima che ci scappa un incidente, di quelli che possiamo definire “senza ritorno”.
Grazie per l’attenzione.
Gina Cetrone