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Terracina. Accesso agli atti negato, la Caponnetto si rivolge al Commissario Cappetta

scritto da Redazione
Terracina.  Accesso agli atti negato, la Caponnetto si rivolge al Commissario Cappetta

Associazione contro le illegalità e le Mafie

Antonino Caponnetto

A sua Eccellenza ill.ma Il Commissario

Prefettizio del Comune di Terracina

Dott. Francesco Antonio Cappetta

Sede

Come a lei, credo noto, la nostra associazione ha per scopo la lotta alla illegalità e le mafie. Nell’ambito di tali attività inerenti il Comune di Terracina, lo dimostra il processo in corso presso la corte dei conti, di cui si è in attesa di sentenza, e che vede coinvolti in Primis la Direttrice dell’Azienda Speciale Terracina, diversi amministratori della medesima azienda, compresi i revisori dei conti e l’ex Sindaco Roberta Tintari ed altri Amministratori, sempre del Comune di Terracina.

Al fine di perseguire gli scopi previsti dallo statuto dell’associazione, con lettera datata 06.04.2022 abbiamo richiesto alla responsabile della trasparenza dell’azienda speciale copia di alcuni documenti, tra i quali i verbali di riunione del Consiglio d’Amministrazione.

In data 12. 05.2022 abbiamo ricevuto una risposta di diniego da parte dell’Azienda Speciale Terracina, a firma della resposabile della trasparenza Dott.ssa Carla Amici, le cui motivazioni principali, PIUTTOSTO SINGOLARI E STUCCHEVOLI si possono racchiudere in due capitoli:

  1. Che in base ad un regolamento interno all’art. 6 i verbali delle riunioni del Consiglio d’Amministrazione sono “ATTI RISERVATI”

  1. La sentenza del TAR Lazio del 19.05.2011 ha stabilito che il diritto di accesso agli atti non può trasformarsi in uno strumento di ISPEZIONE POPOLARE.

Quando al punto primo osserviamo che nell’attuale periodo storico del nostro paese, in cui le ripetute leggi dello Stato aprono sempre più le porte della pubblica amministrazione alla trasparenza, con atti che favoriscono la partecipazione dei cittadini alla conoscenza degli atti della pubblica amministrazione, nell’Azienda Speciale Terracina i verbali del CdA vengono secretati con delibere del medesimo organo.

Quando al secondo punto: Faccio rilevare che la sentenza del TAR LAZIO citata dall’azienda è datata 19.05.2011, quindi antecedenti i D. L. 33/2013 e 97/2016, per cui trattasi di sentenza non più attuale e superata dalla suddetta seguente legislazione.

Queste sono le motivazioni che ci hanno indotto a considerare SINGOLARI E STUCCHEVOLI il diniego della responsabile della trasparenza e costretti successivamente AD INOLTRARE RICORSO AL DIFENSORE CIVICO REGIONALE CON LETTERA DATATA 03.06.2022.

Con provvedimento del 22.06.2022 il difensore civico regionale ci comunicava la sua decisione, la quale recita:

Tutto ciò premesso, il difensore civico accoglie il ricorso e invita responsabile della trasparenza dell’Azienda Speciale Terracina a

riesaminare l’istanza del 6 Aprile 2022 nei termini su esposti e consentire l’accesso, fatti salvi i limiti di legge inerenti il trattamento dei dati ai sensi del d. lgs. 196/03 2ss. mm.ii. e del regolamento UE 679/2016 e del 27/04/2016.

Di norma quando si ci oppone alla trasparenza degli atti in generale si pensa che si voglia nascondere qualcosa, nel caso specifico non capiamo se il comportamento della responsabile della trasparenza dell’Azienda Speciale possa essere dovuto alla volontà di celare qualcosa, al voler fare dispetto nei confronti dell’associazione che più volte l’ha denunciata, oppure ad altro ancora. Ma negare atti pubblici ad un’associazione che lotta contro le mafie e l’illegalità anche dopo che il difensore civico regionale ha accolto il nostro ricorso, non suona bene e lascia pensar male su come tale azienda è stata gestita soprattutto dopo la opaca gestione degli arenili dello scorso anno, di cui non si è mai potuto apprezzare il suo rendiconto.

E’ alla luce di quanto sopra, Eccellenza, che ci rivolgiamo a lei, che ha già dato prova di saggezza ed imparzialità, chiedendole di intervenire e rimuovere gli ostacoli che stanno impedendo a questa associazione di denunciare eventuali reati, qualora riscontrati, nella gestione dell’Azienda Speciale.

Questo anche al fine di evitare inutili contenziosi che caro costerebbero alle casse della nostra collettività.

Infine, qualora lo ritenga opportuno, manifestiamo la nostra disponibilità ad un incontro sui temi inerenti la nostra attività.

In attesa di cortese riscontro invio distinti saluti.

Il referente provinciale dell’associazione Antonino Caponnetto.

Vittorio Marzullo.

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