E’ stato approvato dal Comune di Terracina il “Codice di condotta per la prevenzione del mobbing e delle molestie sessuali sui luoghi di lavoro”.
E’ un provvedimento che tutela ulteriormente la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ente comunale, nella convinzione che rimuovere i fattori di disagio e prevenire l’insorgenza di comportamenti lesivi del benessere fisico e psicologico dei dipendenti, costituisca condizione imprescindibile di una politica di valorizzazione delle risorse umane, nonché di promozione di pari opportunità fra uomini e donne.
Il codice muove le mosse dall’art. 1, comma 51 della legge 190/2012, comunemente indicata come legge anticorruzione, con l’inserimento di un nuovo articolo rubricato “Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti”, in virtù del quale è stata introdotta una misura per favorire l’emersione di fattispecie di illecito, nota nei paesi anglosassoni come whistleblowing.
Scopo del documento promosso dal Comune di Terracina è di rimuovere i fattori che possono ostacolare o disincentivare il ricorso all’istituto, quali i dubbi e le incertezze circa la procedura da seguire e i timori di ritorsioni o discriminazioni.
In tale prospettiva, l’obiettivo perseguito dalla procedura attivata è quello di fornire al whistleblowing chiare indicazioni operative, contenuti, destinatari e modalità di trasmissione delle segnalazioni, nonché le forme di tutela che gli vengono offerte.
L’oggetto delle segnalazioni riguarda, tra l’altro, fatti penalmente rilevabili suscettibili di arrecare un danno alla salute o sicurezza dei dipendenti, utenti e cittadini.
L’eventuale segnalazione deve essere indirizzata esclusivamente su supporto cartaceo:
La verifica della fondatezza della segnalazione è affidata al responsabile della corruzione, che nel rispetto dei principi d’imparzialità e riservatezza fa ogni attività utile, inclusa l’audizione del segnalante e di eventuali altri soggetti che possono riferire sui fatti segnalati.