venerdì 13 Settembre 2024,

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Terracina. Appalto per la raccolta RSU: la Giunta comunale tira dritto

scritto da Redazione
Terracina. Appalto per la raccolta RSU: la Giunta comunale tira dritto

Dopo mesi di animate discussioni su PEF e Tariffe in commissione Ambiente ed in Consiglio Comunale con la minoranza che ha presentato anche una mozione per l’utilizzo dell’avanzo libero del Rendiconto 2023 per ridurre la Tari e depositato oltre 500 firme e dopo la sbrigativa presentazione del CSA (Capitolato speciale di Appalto) il 6 marzo scorso nella competente Commissione Ambiente, nella quale erano emersi molti dubbi, e soprattutto la necessità di rivedere profondamente quel capitolato riducendo i costi per non continuare, in futuro, ad aumentare la pressione della tari per le famiglie ed in prospettiva anche per le imprese, il 31 Luglio scorso, è stata pubblicata sulla piattaforma S.U.A. – Stazione Unica Appaltante della Provincia di Frosinone, la gara per la gestione del servizio.

Successivamente alla presentazione del capitolato a marzo, si procedeva prima alla proroga del contratto, scaduto il 12/03/2024 (determina N. 427 del 11/03/2024), al 31.08.2024 (o comunque fino alla consegna del servizio al nuovo operatore a seguito della Gara) e una singolare delibera di Giunta, la N. 31 del 07/03/2024 “SERVIZIO DI RACCOLTA R.S.U., TRASPORTO, SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI SUL TERRITORIO COMUNALE E SERVIZI CONNESSI – Atto di indirizzo”, in cui si approvavano, a posteriori, gli indirizzi seguiti nella redazione del capitolato di gara, dal Rup (Responsabile unico del procedimento). A questi atti sono poi seguiti mesi di silenzio, pensavamo dovuti anche alla necessità di sostituire l’assessore all’Ambiente dimissionario da giugno scorso, invece come primo atto del nuovo assessore all’Ambiente, di fresca nomina (23 luglio), ci ritroviamo subito l’avvio della gara sui rifiuti che prevede a base di gara proprio quel capitolato, ampiamente contestato in questi mesi dalla minoranza in Consiglio comunale, che a più riprese chiedeva un confronto proprio sul capitolato e sui costi del PEF (2024, 2025), preoccupata degli impatti futuri sulla tariffa già aumentata mediamente di oltre il 12% per le famiglie nel 2024.

Ora, premesso che la gara va fatta e conclusa nel più breve tempo possibile, e che sono state fin troppe le proroghe del servizio a costi invariati, riteniamo, come evidenziato in più occasioni, con interventi puntuali in Consiglio comunale, comunicati stampa ed in occasione anche dell’evento “meno Butti, più Ricicli, meno Paghi” organizzato dalla “Città del Possibile” il 18 maggio scorso, che sarebbe stato necessario, considerata anche l’introduzione della Tariffa Puntuale (Tarip), assolutamente necessaria per chiudere il ciclo della raccolta differenziata applicando il principio europeo del “chi inquina paga” e quindi del “meno inquini e meno paghi”, avviare una consistente ottimizzazione e riduzione di costi, come accaduto ovunque la Tarip è stata introdotta, per evitare di creare, nei cittadini, una aspettativa di risparmio che poi viene disattesa nella pratica, ottenendo l’effetto contrario, e cioè non il miglioramento ma il peggioramento della differenziata.

Sarebbe stato, e continuiamo a ritenere, necessario procedere ad una approfondita analisi ed ottimizzazione di tutte le componenti di costo del servizio, considerato che lo stesso (misurato con il costo unitario efficace – Cueff – cent€/kg prodotto) è in costante aumento negli ultimi anni: 36,70 (2020), 39,34 (2021), 41,93(2022), 43,30(2023), 46,21 (stima 2024), 50,85 (stima 2025), superiore anche ai benchmark di riferimento negli ultimi anni, ragionando su alcuni elementi importanti che in più occasioni abbiamo evidenziato, come: l’impiantistica per la chiusura del ciclo a livello provinciale (oggi il gestore conferisce in 17 impianti); l’aumento dei ricavi dalla vendita delle materie prime e dai corrispettivi riconosciuti dai sistemi collettivi di compliance (oggi pari a 473.725€, di cui 155.903€ all’Ente ed il resto al gestore) e sul fattore di sharing (oggi pari a 0,3), spostando i vantaggi dal gestore all’Ente e quindi ai cittadini; la lotta all’evasione, visto che dei 58 milioni di Residui Attivi che risultano dal Rendiconto 2023, quasi 20 milioni sono Tari non pagata; promuovere il compostaggio domestico e condominiale per ridurre la frazione organica (la più consistente); valutare la realizzazione di un impianto di compostaggio non anaerobico, molto impattante, ma aerobico, di dimensioni ridotte e costi contenuti, con la produzione di compost o ammendante da impiegare in agricoltura nel sito di Morelle, previa verifica di utilizzabilità e adeguamento del vecchio impianto; analizzare i diversi modelli di gestione del servizio rispetto alle caratteristiche demografiche, morfologiche, economiche e alla dinamica estate/inverno, giusto compromesso tra costi di gestione e qualità del servizio, modelli di gestione diversi in aree diverse della città; considerare l’opportunità di un modello di gestione del servizio sovracomunale, ed economie di scala basate per ottenere la riduzione dei costi fissi, come stanno facendo tanti Comuni, che si stanno consorziando prevedendo una gestione del servizio a livello distrettuale, spinti dall’introduzione della Tarip che richiede, necessariamente, una ottimizzazione dei costi.

Visto che parliamo dell’appalto più importante del Comune di Terracina (valore complessivo a base di gara di 50.058.033 euro per 5 anni, suddiviso tra importo base lavori oggetto di ribasso € 23.136.125,60, oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso € 464.800,00 e costo base della mano d’opera di € 26.457.108,85 ma soggetto a migliore offerta in funzione del miglior dimensionamento delle risorse proposto dall’offerente) avremmo auspicato un approccio nuovo, trasparente ed aperto al confronto nella redazione del capitolato, affiancato ad un processo di partecipazione ampio e condiviso (e non ridotto al minimo sindacale di una commissione di poche ore giusto per poter dire che c’è stata..) per poter recepire su una questione tanto importante i suggerimenti e le idee di tutti (cittadini, imprese, associazioni, comitati, operatori della cultura, del turismo e balneari, agricoltori e allevatori), con un coinvolgimento ampio, visto l’impatto che questo appalto avrà sui cittadini e sulle attività commerciali negli anni a venire. Processo partecipativo che avrebbe consentito di affrontare un cambio epocale del servizio, come la Tarip, riducendo le criticità, che saranno inevitabili. Dobbiamo invece constatare che, come per il caso della Riqualificazione del Lungomare, si è persa un’altra importante occasione di confronto, di collaborazione e di coinvolgimento per cercare di affrontare con metodo ed intelligenza i tanti problemi di questa città.

A nostro giudizio questa gara avrebbe dovuto segnare il passaggio da una gestione contrattuale in cui l’Ente subisce ed accetta passivamente le logiche del gestore, ad una gestione industriale basata su una revisione ed ottimizzazione costante dei costi e del Piano industriale del gestore in rapporto al livello di qualità del servizio fornito e agli standard di riferimento nazionali ed europei fissati. Ma, da questo punto di vista, cioè sull’autonomia finalizzata alla piena tutela degli interessi dei cittadini, c’è ancora molto da lavorare, sia sul piano politico che su quello amministrativo”.

Gabriele Subiaco Consigliere al Comune di Terracina per Europa Verde Terracina, co-portavoce di Europa Verde Terracina, Consigliere Nazionale di Europa Verde.

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