Scriveva Massimo (cittadino terracinese) il 13 giugno 2022:”… Ho perso mia madre il 28 maggio e dal giorno 30 la sua bara è accantonata nella camera mortuaria del cimitero di Terracina insieme ad altre 11 bare, altre 4 si trovano nella cappella adiacente in attesa della sistemazione nei loculi che non ci sono.
La morte non aspetta e la possibilità che nei prossimi giorni le bare possano aumentare non è poi cosi remota…”.
Questo il 13 giugno 2022, ma è costumanza consolidata da almeno 20 anni, registrare l’accumulo di “bare con salme” all’interno dello stanzone di deposito posto all’ingresso del camposanto terracinese.
L’iniquo e scomposto sistema di gestione cimiteriale, avulso anche dalla pietas umana, che procura sconcerto e disagio piscologico alle famiglie dei trapassati in attesa della cristiana sepoltura, prosegue indefessamente senza che alcuno ponga in essere, seriamente, soluzione definitive alla mancanza cronica di loculi.
In questi giorni, infatti, almeno una dozzina dovrebbero essere le “bare con salme” nello stanzone – deposito e di altre, forse, parcheggiate all’interno della contigua cappella cimiteriale.
Sicché, senza buttarla in politica riflettiamo: dal 2011 Terracina è governata da una compagine di centro destra e in tutto questo periodo, oltre ad aver speso folli cifre del bilancio comunale nel tentativo di conferire uno status diverso al cimitero di via Anxur e di Borgo Hermada, poco si è visto e tanto si è sentito blaterare.
Al “poppolo” dei 13 mila votanti della destra – destra censiti nelle ultime amministrative, ma anche al resto del “poppolo” terracinese stanziale e non, poche sono le certezze che giungono da Palazzo in merito alle soluzioni dei problemi legati ai cimiteri … per vederli presto ritornare “vivibili”.
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