Ci si indigna per una scritta, mentre la stazione marcisce da oltre 12 anni per incapacità politiche riconosciute.
E crediamo non serva ogni volta affermare, stancamente: siamo in contatto con gli enti superiori, abbiamo organizzato tavoli di concertazione ministeriali, stiamo facendo tutto il possibile per riportare la ferrovia agli antichi fasti, abbiamo visto fare un bel lavoro di restyling al monumentale stabile oggi a servizio del “Polo dei trasporti”.
Fare grancassa mediatica per una scritta (sul cesso della stazione), seppur da condannare, (ma le famose telecamere?) è un chiaro segno di debolezza politica, perché è come volersi riconoscere, come un mantra, che si è nel giusto perché: “stiamo in ogni modo lavorando per risolvere la questione e questi ingrati ci rovinano pure il lavoro d’immagine fatto allo stabile”.
Una pratica meditativa nazional – politica – divulgativa in uso al potere politico e amministrativo terracinese, con il risultato che sono 12 anni che il “mazzacano” è sugli ex “arruzziniti” binari.
Un altro dato è certo: in questi 12 anni la stazione è divenuta zona pericolosa, soprattutto con il calare delle tenebre, con l’aggravante di aver vicino quell’altro deserto dei Tartari che rispande al nome di POLO dei TRASPORTI, lasciato anch’esso nell’oblio politico e amministrativo.
Forse in tali occasioni sarebbe opportuno stilare due righe di giusta condanna, senza esporsi Istituzionalmente al ridicolo medial-politico.
e.
“La botta”
“Mi unisco al Sindaco Francesco Giannetti Sindaco nell’esprimere profonda indignazione e rammarico per la scritta comparsa sulla parete del bagno della Stazione di Terracina che era stato appena riqualificato e riverniciato.
Il percorso che abbiamo avviato per la Stazione è sempre stato chiaro e trasparente: dai tavoli presso il Ministero dei Trasporti per valutare la possibilità e la modalità di riattivazione della linea ferroviaria, al progetto per la riqualificazione dei locali della Stazione ferroviaria, da anni in stato di degrado, perché possano essere al servizio dei cittadini che utilizzano il Polo Trasporti e che, al momento, viaggiano su gomma.
Percorsi che non si sono mai fermati grazie a un’interlocuzione continua che non ci stancheremo di portare avanti.
Imbrattare e danneggiare non è una soluzione, e non è sicuramente un gesto civile.
Non è giusto che il gesto di un singolo, o di pochi, danneggi la comunità intera”.
“La risposta”
*Giusto, ma è anche vero che l’incapacità amministrativa di pochi danneggi per così tanti anni una comunità. Non solo chi va a lavorare ma anche quelli che vivono di turismo ( giubileo persi e quante estati?). Malati che vanno a fare terapie. Studenti. Se li mettessimo in fila…
Con l’idropulitrice la scritta va via, l’incapacità no, neanche con la candeggina”.
Franca Maragoni – cittadina terracinese impegnata nel sociale.
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