Oggi è il 28 gennaio 2025, tra quattro giorni scarsi termina la sessione di mercato per le squadre che hanno bisogno di rinforzare gli organici, ritenuti non sufficientemente attrezzati per la categoria.
Fatto che riguarda anche il Terracina, pur avendo una rosa di giovani calciatori capaci e vogliosi di dimostrare il proprio valore.
Ma questo loro impegnarsi, dopo 21 giornate di campionato, non è sufficiente per stare tranquilli, con una classifica generale che marca un limite incontrovertibile: l’assenza di uomini di esperienza della categoria in mezzo al campo, che avrebbero potuto far incrementare il bottino di punti in questa prima parte del campionato.
E’ chiaro, il tutto in via teorica.
A questo punto del torneo, con la Procura Federale che ha dato via libera ai fratelli Baioni per la gestione della società, con la situazione di classifica generale che è quella che è, e questioni non più rinviabili, pena sanzioni pesanti da parte della Federazione, il procedere è obbligato.
Lo scenario che potrebbe già maturare questo pomeriggio.
1. Saldare entro le prossime ore (non è possibile infatti attendere oltre per svincolare i giocatori che chiedono garanzie economiche certe) i rimborsi dovuti;
2. In subordine stabilire un parte del piano di rientro con i calciatori che hanno un ingaggio importante, acquisendo la loro liberatoria da presentare entro il 31 alla LND;
3. Prepararsi al saldo dei rimborsi, che sono in ogni modo maturati anche per il mese di gennaio.
Se oggi pomeriggio, nel previsto incontro tra società e contrattualizzati tutto questo non verrà accettato, organizzare un contro-piano: prevedendo l’esclusione dei giocatori di esperienza come Dorato, Ricci, Martino, liberandoli per altri lidi.
Passare, quindi, all’utilizzo esclusivo dei giovani che vogliono restare per tentare la sorte della salvezza, limitando così la spesa corrente e forse raggiungendo il premio che la lega elargisce alla società con più giovani in rosa e minutaggio conseguito.
In ballo vi sono 50 mila euro.
La domanda comunque rimane, ed è: ma quanti soldi servirebbero oggi pomeriggio per acquisire le liberatorie dei calciatori?
Riteniamo intorno ai 15 mila euro, forse anche meno.
Non vogliamo fare i conti in tasca a nessuno, ma questa che si è determinata è una situazione che lascia poche vie di fuga, e non si può di certo continuare a mandare, come si suol dire, il pallone in tribuna.
Domenica scorsa con l’Atletico Uri sono stati venduti 232 biglietti per un incasso lordo totale di 1.800 euro.
A questi vanno sottratti i costi vivi della gestione della partita: ambulanza, servizio di sicurezza, ed altre voci.
Sempre per non fare i conti in tasca a nessuno, rimarrebbero in cassa circa 800 euro.
E domenica prossima c’è da organizzare la trasferta contro l’Anzio a Cisterna di Latina.
Si può ben comprendere che la situazione è giunta ad un bivio obbligato: salvo MIRACOLO al 90° … sempre possibile.
E se questo accade, c’è da riprogrammate urgentemente un sorta di veloce campagna acquisti – cessioni, sperando che la LND accolga il ricorso dell’avv. Del Frate, che ha chiesto il prolungarsi di questa per almeno 20 giorni, periodo che la società di via Ceccaccio è rimasta ferma per la nota vicenda Buonocore.
Ci sembra – infine, di rivivere la situazione della “zona Cesarini” del 23 agosto scorso, con il tesseramento all’ultimo istante di 15 giocatori, pronti dopo pochi giorni a scendere in campo nella prima di Coppa Italia.
Ma di quell’esperienza ne conosciamo anche le conseguenze.
Non proprio bellissime!
“Ut Graeci et Romani adfirmabant Spes ultima dea est et omnium rerum…” dichiaravano i Greci e i Romani: la Speranza è l’ultima dea e la più preziosa tra tutte le cose, poiché, senza la speranza, gli esseri umani non possono vivere.
Vi aggiorneremo.
e.
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