Terracina – Sarrabus il giorno dopo ci porta ancora di più l’amarezza della sconfitta sul campo, ma quello che più “angoscia” sportivi, tifosi e addetti ai lavori sembra il destino cinico e baro che sta conducendo la società del presidente Buonocore (ieri contestato dei tifosi al termine dell’incontro) verso un ineluttabile destino: il ritorno anticipato in Eccellenza.
Ieri si è visto chiaramente una squadra inadeguata alla categoria, molle, senza idee e volontà psicologia di lottare per uscire fuori dalle sabbie mobili in cui è precipitata nelle ultime settimane.
Se poi a questo poniamo il carico da 90 di una società incapace di produrre sforzi economici importanti per adeguare la carente rosa a disposizione di mister Palo, ma si muove su binari inconcepibili alla umana comprensione di chi fa calcio a certi livelli e per chi commenta il calcio di questi livelli, è oltremodo significativo.
E per dirla tutta: il percorso che si sta verificando oggi a Terracina non si è visto neanche nei tempi più bui del suo passato societario.
Ma delle vicende ultime societarie parleremo più avanti.
Ieri, contro il Sarrabus, i tifosi, gli sportivi e tutti coloro che assistevano all’incontro hanno chiaramente visto i “tigrotti” incapaci di opporsi ad una formazione che non aveva nulla da perdere, e che ha aggredito i biancocelesti a centrocampo bloccando loro ogni velleità di gioco.
Strategia inconcepibile, con reazione quasi zero, per una squadra che gioca in casa ed ha l’acqua alla gola e fame smisurata di punti da conquistare, soprattutto con squadre considerate di pari livello.
Contro il Sarrabus è stata una sconfitta senza neanche aver ricevuto dal campo l’onore delle armi, un ricordo sbiadito della bella squadra che lottava su ogni pallone ammirata nelle prime partite del torneo.
I ragazzi di mister Palo hanno smarrito dunque ogni prerogativa di squadra che possa ambire al risultato minimo programmato dalla società per questo torneo: la salvezza della categoria.
Concetto che ricordiamo con forza, perché oggi la situazione è di vero allarme e bisogna URGENTEMENTE porre mano per invertire la rotta.
Come fare?
Donatello Baioni, l’ex presidente della società, derubricato a vice per lasciare il posto a Buonocore (o chi per lui) vista la male parata sta provando a mediare da settimane la situazione per riportare la società sotto il controllo di un gruppo di volenterosi “terracinesi” che tengono “visceralmente” alle sorti del Terracina calcio.
Sappiamo che ieri nel dopo Sarrabus vi è stato un incontro con Buonocore, al quale Baioni ha esposto le perplessità riguardo alla gestione societaria in corso e ai risultati che si stanno conseguendo.
Una giusta preoccupazione da evitare per non far tracimare la situazione verso un oltraggio sportivo insopportabile alla vigilia del Primo Secolo di Vita della società: la prospettiva “certa” di una retrocessione nella categoria inferiore.
L’orgoglio di essere terracinesi di provata fede, con la volontà ritrovata di ribaltare il “tavolo” impone, quasi ineluttabilmente a Baioni, di riprendere il controllo della società, che ricordiamo è stata ceduta a costo zero, con l’iscrizione al campionato e le relative fideiussioni federali pagate dallo stesso Baioni.
A questo punto della vicenda e con la prospettiva di una quasi certa retrocessione – forse senza neanche aspettare il responsorio delle ultime partite di campionato, c’è bisogno di trovare il coraggio e la responsabilità di cambiare le carte in tavola.
Se retrocessione dovrà esserci, si affondi nella categoria inferiore dopo aver lottato con un gruppo dirigenziale composto da terracinesi e da giocatori pronti alla battaglia, con innesti in rosa capaci di rinforzare veramente la squadra, per combattere ogni domenica su ogni avversario senza paura o timori reverenziali.
Trapassando sportivamente in piedi, se dovrà accadere, con la dignità e la coscienza di aver fatto tutto il possibile, e la consapevolezza della Gloriosa e Centenaria Storia calcistica che accompagna il Terracina calcio dal 1925.
Che si eviti a chi ha passione e amore per i colori di Terracina l’umiliazione che si sta subendo in queste settimane e quella in prospettiva futura
e.
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