giovedì 21 Novembre 2024,

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Terracina. Casa Famiglia Gregorio Antonelli, Azienda Speciale e informazione locale

scritto da Redazione
Terracina. Casa Famiglia Gregorio Antonelli, Azienda Speciale e informazione locale

Deve essere davvero difficile per giornalisti e rappresentanti dell’opposizione farsi strada tra le notizie, se spesso e volentieri inciampano in incidenti di percorso. L’ultimo in ordine di tempo è quello fatto registrare dal quotidiano LATINA OGGI nell’edizione di oggi martedì 12 a proposito della vicenda della casa famiglia “Gregorio Antonelli”. Nel riquadro centrale di pag. 31 si titola ”Nessuna traccia dei soldi girati dal Comune. Azienda Speciale, lasciati per ultimi”. Il dettaglio lo si ritrova nel corpo dell’articolo a firma di Pierfederico Pernarella:”Ancora una volta la Casa famiglia “Gregorio Antonelli” è stata lasciata per ultima, anzi non è stata considerata per niente. Dei 400 mila euro destinati dal Comune all’Azienda Speciale diretta da Carla Amici e presieduta da Walter Di Pinto, nemmeno uno spicciolo è stato riservato per l’istituto d’accoglienza dei minori”. Non c’è dubbio che i vertici dell’azienda si siano guadagnati, presso i lettori, l’immagine di operatori pubblici e di persone per nulla sensibili alle esigenze dei più deboli, quali possono essere i giovani ospiti della meritoria struttura cittadina. Una censura doverosa e giusta, se solo avesse alla base un briciolo di verità. Ma proprio qui è il punto: l’informazione ha un vizio d’origine, che la dice lunga sul come vengono confezionate certe notizie. La realtà accertata e documentabile è che, a tutt’oggi, nessun contributo è giunto all’Azienda da parte del Comune. Stando così le cose, è difficile capire come l’Azienda abbia potuto “dimenticare” la casa famiglia, visto che non aveva e non ha ancora la disponibilità della somma in questione. Ci si può richiedere tutto in termini di efficacia e di efficienza, ma non siamo proprio in grado di “discriminare” alcuno, aprendo e chiudendo a nostro piacimento i cordoni di una borsa… vuota.
Non vogliamo insegnare ad alcuno il mestiere, ma siamo sicuri che la disinformazione è solo figlia di un’approssimazione etica e deontologica, che non produce un buon servizio a se stessi ed alla collettività. Volendo dare al discorso una cornice più ampia, si finisce per rilevare una brutta abitudine, che sta prendendo sempre più piede. Alcune persone usano la stampa locale, per porsi delle domande, senza però aver fatto nulla per cercare delle risposte. L’oggetto è soprattutto il gravissimo problema della liquidità, che non permette all’Azienda Speciale di onorare con regolarità i suoi impegni nei confronti de  dipendenti, i quali giustamente reclamano quanto è loro dovuto ed ai quali va comunque dato atto che continuano a svolgere regolarmente le proprie mansioni. A voler essere maligni, però, si ha l’impressione che chi si comporta così non ha realmente desiderio di conoscere come stanno le cose ed utilizza i problemi dei dipendenti per farsi un po’ di pubblicità gratuita.
La disinformazione come informazione manovrata: ecco ciò di cui la città non ha bisogno. Inciampi e cadute, ce ne rendiamo ben conto, sono nell’ordine delle cose umane, purché, però, non siano frutto di cattivo intendimento e di aprioristiche visioni. Ed è proprio per aiutare tutti indistintamente a… rimanere sempre in piedi che confermiamo la nostra disponibilità, mai venuta meno in questi 5 mesi di mandato, a rapportarci con chiunque ”verità va cercando”,  sicuri che le bugie hanno le gambe corte e che le  smentite non fanno proprio  camminare.
Aggiornamento delle ore 14,30. Nel Cda allargato che si è da poco concluso (vi hanno partecipato l’assessore alle Finanze Cerilli e la dirigente Nasti, oltre alla direttrice Amici) si è avuta notizia che il Comune ha disposto soltanto oggi un mandato di 300 mila euro a favore dell’Azienda. La somma, che sarà disponibile materialmente solo la prossima settimana, dovrà essere destinata in primis al pagamento  delle spettanze ai dipendenti.

IL PRESIDENTE DELL’AZIENDA SPECIALE
Avv. Walter Di Pinto

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