“Costruire una città ordinata nel suo arredo urbano: perché le cose di tutti non possono essere considerate di nessuno. E chi arreca un danno, lo deve risarcire alla collettività. Redigere un piano degli scivoli. Oggi per le persone in carrozzella e le mamme con passeggini sono in forte disagio”
Una delle problematiche che più lamentano i terracinesi è il degrado che la città presenta sotto il profilo dell’arredo urbano, la manutenzione di parchi e giardini, oltre all’impossibilità dei portatori di handicap di deambulare con i loro ausili lungo le strade cittadine, al centro come in periferia.
E’ chiaro che un nuovo approccio tra cittadini e parti comuni deve poter entrare nell’ottica di un ragionamento che vede al centro del percorso da intraprendere una concezione di città a misura d’uomo.
Ritengo che a tutti, salvo pochi e sfortunati insensibili, piaccia avere la possibilità di sedersi su una panchina che non presenta il passaggio di novizi vandali, oppure passeggiare tra il verde super curato di uno dei parchi cittadini, ma troppi in stato di abbandono totale, e non solo per colpa dei ripetuti atti di vandalismo.
Se il cittadino deve entrare nell’ottica di una nuova concezione di “città di tutti e per tutti” anche l’istituzione comunale deve prontamente dare un segno che tracci il nuovo percorso.
E allora serve una maggiore sensibilità, non solo quella posta strumentalmente all’interno dei programmi elettorali, ma che impegni tutto l’anno risorse umane e mezzi finanziari dedicati (che già non sono pochi) affinché chi risiede sul territorio comunale e chi ci viene per passare le sue ferie estive trovi un luogo più accogliente.
E allora che fare?
Innanzitutto programmare l’apertura del Parco del Montuno, un polmone verde in posizione dominante, crudelmente abbandonato a se stesso e in preda al vandalismo più sfrenato che l’ha ridotto ai minimi termini.
Riprogrammare il Parco del Montuno, sistemandolo con adeguate essenze arboree, giochi per bambini, punto di ristoro, guardiania, bau parco e videosorveglianza 24/24, sono un’operazione imprescindibile.
E’ possibile poi ragionare per l’istituzione di una cooperativa sociale, che in cambio del proprio lavoro, incassi i proventi dalla vendita del biglietto d’ingresso, come alla realizzazione di un punto di ristoro privato al quale sarà chiesto un affitto mensile da destinare interamente alle esigenze della gestione cooperativistica del luogo.
Alla stessa cooperativa sarà chiesto di eliminare dai parchi pubblici e dalle strade della città le deiezioni animali e gli antiestetici graffiti (le attrezzature saranno acquistate dal Comune e date in comodato d’uso agli operatori).
Un progetto fattibile con un minimo impegno finanziario del Comune e con la passione civile di riconoscersi amministratori degli interessi generali dei cittadini, soprattutto di quelli in stato di bisogno.
Per gli altri parchi cittadini: penso alla Pineta, a quello posto all’Ingresso Sud di Terracina, all’area della villa Tomassini e Chezzi, come a quello di via Bachelet e di Borgo Hermada, la manutenzione e cura del verde sarà affidata a ditte esterne (o anche qui si potranno creare cooperative di giovani) e la guadiania prodotta mutuando il progetto d’inserimento dei “nonni vigili”.
Redigere un Piano Operativo per gli “Scivoli” non solo è cosa opportuna ma necessaria per rendere il quotidiano meno difficile per chi ha la sfortuna di convivere con l’handicap.
Il denaro per quest’operazione NECESSARIA? Si trova!
Altro tassativo progetto è sarà quello di non lasciare più spazio “gratuito” ai vandali.
E’, infatti, troppo facile oggi vandalizzare gli arredi urbani senza pagarne le conseguenze.
I finanziamenti per la videosorveglianza ci sono da anni e diversi di questi “occhi elettronici” devono essere puntanti su zone significative della città, pronti a registrare ogni eventuale atto vandalico che, ricordo, costa ogni anno ai contribuenti centinaia di migliaia di euro.
Un passo in avanti affinché le “cose di tutti” non devono essere considerate di nessuno.
Un diverso Piano delle Affissioni Pubbliche va poi riscritto, con nuovi indirizzi amministrativi che portano a “sfoltire e uniformare” l’intero settore.
Compresa l’omogeneità delle panchine, pensiline, cestini di rifiuti, cartelli stradali, eliminando ciò che non è necessario o inutilizzato da decenni.
Perché la linearità, l’uniformità delle tipologie e dei colori assume un carattere identitario preciso.
Non si può, infatti, più tollerare l’anarchia dello scenario urbano attuale, che ci fa tanto simili alla periferia di un paese del quarto mondo.
Gina Cetrone
Candidata a Sindaco di Terracina
Lista civica “Sì Cambia”