“Qualche volta troviamo tra la pagine di facebook alcuni interessanti interventi, che ci piace inserire all’interno della nostra pubblicistica.
A “Città di Terracina”, come ormai dovrebbe essere noto, non interessa il trascorso politico di nessuno o se è simpatico, abbiamo a cuore, invece, quello che si sostiene senza infingimenti.
L’intervento di Simone Ambrosi rappresenta l’impietosa e plastica rappresentazione di quella che nel corso degli ultimi anni è diventata Terracina, ma nel contempo è anche un serio monito per tutti coloro che stanno pensando di candidarsi a guidare politicamente e amministrativamente la città”.
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Una dubbio mi attanaglia quando osservo, perplesso, lo scenario politico terracinese.
Ma gli audaci candidati alla bollente poltrona di sindaco, da destra a sinistra passando per il centro, hanno ben chiaro che la città è un disastro?
Già, perché l’unica speranza di poter un giorno vivere in un posto civile è che venga eletta una persona (capace, competente, onesta e determinata) che ravvisi distintamente la condizione vergognosa in cui è stata ridotta questa località balneare di notevole rilevanza storico-culturale gestita come un centro di assistenza sociale, comunicando e agendo di logica conseguenza.
Sono cose del genere che vorrebbero ascoltare da un candidato sindaco il 60% di persone che non andranno a votare per pochezza dell’offerta politica e per ciò che quella stessa politica ha fatto alla città. Sono queste le cose che vorrebbero ascoltare i terracinesi per bene, quelli che sognano una città pulita, funzionante e decorosa dove crescere i propri figli contando su una comunità orientata alla cultura, allo sviluppo e al benessere della collettività, che si è dotata di una amministrazione che raccoglie i migliori, di servizi al cittadino efficienti e funzionanti, di una biblioteca, di una piscina comunale, di strade decenti e non pericolose, di arredo urbano curato e accattivante, di alberi piantati in ogni dove per contenere lo smog che ci avvelena, di edifici scolastici perlomeno a norma, di un’agenzia del turismo, di impianti sportivi, di una stazione ferroviaria che non vada incontro a divenire un museo, di un porto che non sia un concentrato di rifiuti, edifici pericolanti e servizi di collegamento con le Isole davvero improbabili, di sensibilizzazione ambientale, di controllo del territorio, di aree pedonali, di piste ciclabili, di controllo del traffico e di deterrenza alle infrazioni, di capienti parcheggi interrati come in ogni città italiana e ad libitum…
Bah, una cosa è certa. È necessario che i terracinesi tutti si rechino alle urne in massa e vediamo che succede.
Alle brutte, rivedrò le sacre sponde solo in qualche fine settimana. Per quanto mi riguarda Terracina è invivibile così come è stata ridotta. L’anarchia e il lassismo a tutti i livelli sono insopportabili e il mare non è più quello di una volta, per di più alcuni tra i politici locali affermano che io sia pazzo, ciò nondimeno mi allieta, ma, ahimè, è sintomo piuttosto preoccupante.
Simone Ambrosi
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