Alla vigilia delle prossime elezioni, come è tradizione consolidata in molti soggetti deambulanti in città, leggiamo e ascoltiamo prefigurazioni di scenari dove non ci sarebbe posto per coloro che hanno dimostrato, nel tempo, di essere cittadini virtuosi e professionisti di eccellenza, rispetto al percorso di studi, lavoro e impegno sociale (gratuito).
Porte che si vorrebbero invece spalancate per chi ha impresso sul curriculum personale il marchio delle “recchie d’asino” da ultimi della classe.
Certo non è facile per tutti gli elettori riconoscere chi sono i candidati con il logo delle “recchie d’asino”, ma ad una attenta analisi di quanto successo negli ultimi anni in città, quelli dalle “recchie d’asino” hanno caratteristiche precise: il passo felpato e la fisiognomica ridanciana inconfondibile, in primis.
Sono quelli che vi diranno che hanno fatto il meglio per gli interessi della città e dei cittadini; che sono stati talmente virtuosi che tutti gli scassi che si possono vedere in giro per Terracina altro non sono che clamorosi e brutali falsi di chi si oppone alle loro certificate “recchie d’asino”.
Sono in buona sostanza quelli che per ben 11 anni sono stati assisi sulle comode poltrone del Palazzo del Foro Emiliano, che hanno fatto subire alla città due commissariamenti prefettizi, e una miriade di inchieste giudiziarie che hanno catapultato negativamente Terracina su tutti i media nazionali.
E se ancora non basta, cari concittadine e concittadini, RIVOTATELI nelle scomposte formule elettorali che saranno presentate il 14 e 15 maggio 2023.
Su quella stessa scheda elettorale, però, troverete anche persone veramente capaci e non compromesse con il “Sistema politico Terracina”, che in questi anni hanno combattuto con sacrificio e abnegazione civica.
Noi sentiamo l’obbligo di credere, anche per i tanti momentanei agnostici, nel VERO cambiamento della politica terracinese.
Buona e serena Pasqua.
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