E’ questione di numeri, perché oltre ai programmi e del faremo prossimamente, è dato inconfutabile, anche se soltanto relativo al primo turno delle elezioni amministrative.
Questi, i numeri, non mentono, e chiariscono bene lo scenario più di mille discorsi di parte.
Ed eccoli allora i numeri, i soli che contano veramente, anche in politica.
La coalizione che sostiene la Tintari si ferma sotto il traguardo finale con un 43,76% che equivale a 10.050 voti.
L’aggregazione che sostiene Giuliani, invece, porta a casa uno speranzoso 33,86%, che vuol dire in buona sostanza 7.777 voti.
Con la Tintari, sindaca facente funzioni, si è aggregata l’intera classe politica di governo dell’ultimo decennio e il movimento dei grandi elettori terracinesi, sempre pronti a salire sul caro del possibile vincitore.
Giuliani si consola per l’essere andato al ballottaggio, traguardo ambito alla vigilia e l’aver superato con le preferenze al suo nuovo partito Fratelli d’Italia.
Un ottimo risultato considerato chi, dietro a questo partito muove le fila, e poi leggendo tra i numeri si conferma il sensibile calo dell’interesse dei terracinesi nei confronti del partito targato Meloni.
Scendendo nel dettaglio dei numeri, il primo dato che risalta sono le uniche 8 sezioni dove il candidato della Lega ha superato la Tintari, tutte o quasi in zona La Fiora.
Anche se il dopo voto offre a molti elettori del centro destra, a trazione leghista, la sensazione di un imminente “regolamento dei conti” con il potentato locale politico capitanato da FDI.
Si potrebbe, infatti, con una buona dose di entusiasmo, prevedere quello che accadde nelle comunali del 2001, quando il Procaccini padre, pur vincente per 1.800 voti al primo turno su Nardi, rimediò una sonora sconfitta al ballottaggio.
Al di là delle opportune differenze politiche di schieramento storico, il fatto del 2001 può divenire possibile anche oggi perché, oggettivamente, gli elettori conoscono bene da dove parte l’investitura dell’attuale candidata a sindaco.
E’ chiaro che l’unica risposta che conterà sarà quella che verrà offerta tra 14 giorni, dopo lo spoglio delle schede elettorali del ballottaggio.
Altri numeri da considerare sono quelli riscontrati da alcuni concorrenti per un posto di consigliere comunale.
In primis, notevole è stato il consenso di Luca Caringi.
La storia politica personale dell’ex assessore procacciniano la conoscete tutti: ha avuto l’ardire di salutare l’ex sodale e forse ex amico, oggi europarlamentare, aderendo alla Lega di Salvini Premier e in poche settimane organizzare la sua personale campagna elettorale di successo.
I numeri (costante di questo commento) riportati sono stratosferici: 975 voti di preferenza, il più votato in assoluto, numeri che dovrebbero aprire in Fratelli D’Italia una giusta riflessione su quanto accaduto all’ex Caringi.
Altro soggetto della scorsa amministrazione Procaccini – Tintari fuoriuscito con le stesse motivazioni di Caringi da Fratelli D’Italia è Sara Norcia, risultata la donna più votata con 661 voti.
Un successo personale quello del duo Caringi – Norcia, che costa, al momento, la vittoria al primo turno alla coalizione che fa rifermento a Procaccini – Tintari.
Un danno elettorale enorme, oltre che politico e di prospettiva futura per Fratelli d’Italia Terracina.
Numeri interessanti sono anche quelli che afferiscono ai fuoriusciti dal Pd: Berti (367), Di Tommaso (360), D’Andrea (339), i quali a dispetto del “triplo salto mortale carpiato” hanno mantenuto l’elettorato d’affezione.
E adesso? Parola al ballottaggio!
MCT