La benemerita associazione “Realtà Cittadina” è intervenuta a mezzo stampa cercando, con supposta capacità di lettura, di analizzare i dati delle utenze civili e delle attività commerciali inserite nei ruoli della Tares, così come riportate nelle delibere licenziate dal Consiglio comunale.
In buona sostanza i responsabili di “Realtà Cittadina” sostengono che vi è dissonanza nei numeri prodotti e approvati dall’Assise comunale.
La prima incongruenza riguarderebbe le utenze domestiche, infatti, in una delibera si affermava essere 30.621 e in un’altra 25.801.
La differenza tra questi due dati sta nel fatto, che ad un utente iscritto a ruolo possono arrivare più cartella per il pagamento della Tares, perché evidentemente questo cittadino sarà proprietario di più abitazioni.
Quindi: 25.801 sono le cartelle che il Comune emette, 30.621 sono invece le abitazioni censite e assoggettate al pagamento della Tares.
Per quanto concerne le utenze non domestiche, in una delibera dello scorso anno il Comune ne aveva inserite 2.098, quest’anno sono state messe a ruolo 1.994.
La differenza è semplice da spiegare: le attività commerciali non sono stabili come le abitazioni, da qui la diversità in negativo.
Sarebbe però opportuno, per chi ha la pretesa di intraprendere siffatte analisi, soprattutto quando non si comprendono bene gli atti ufficiali, di armarsi di buon senso e chiedere informazioni agli uffici comunali deputati, senza sparare dati e accuse in libertà.